Tanti ritengono questo comportamento da furbi ma in realtà è punito severamente fino a 6 anni di carcere, oppure 45.000 euro di multa

multa

Spesso si ritiene, erroneamente, che per cavarsela in alcune situazioni in cui siamo in errore basta attuare un comportamento furbesco. Molti ritengono che sia sufficiente una piccola bugia o un omissione per evitare una sanzione, che poi spesso è anche di lieve entità. In realtà, molte volte, il comportamento furbesco e la menzogna vengono sanzionate in maniera estremamente grave. Molto più severamente di quello che si possa ritenere, senza conoscere la legge.

Il caso classico è quello del fornire delle generalità false al controllore dell’autobus. Non solo, non si sta pagando per un servizio di cui si usufruisce, quindi si mette in campo un comportamento simile al furto. Se, poi, si viene trovati dal controllore in assenza di biglietto si può ritenere che fornire generalità false possa evitare la multa.  In realtà, questo comportamento è punito come un vero e proprio reato. Ed infatti, tanti ritengono questo comportamento da furbi ma in realtà si rischia il carcere e pesanti sanzioni pecuniarie.

Tanti ritengono questo comportamento da furbi ma in realtà è punito molto severamente fino a 6 anni di carcere, oppure 45.000 euro di multa

Per capire il motivo di queste sanzioni così pesanti occorre conoscere il significato della qualifica pubblico ufficiale. Secondo l’articolo 357 codice penale sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria oppure amministrativa. Ed infatti, prosegue la norma, è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e atti autoritativi. Questi formano e manifestano la volontà della Pubblica Amministrazione e del suo svolgersi con poteri autoritativi e certificativi.

La Corte di Cassazione con la sentenza  47044 del 2019, ha proprio applicato questa norma. Ha spiegato che il controllore, non solo negli autobus ma anche nei treni, riveste la qualifica di pubblico ufficiale. Fornire false generalità a questo soggetto nell’atto di emanare la multa per mancanza del biglietto integra un reato. Questo perché il personale di Trenitalia S.P.A., nel caso esaminato, ha tra i suoi compiti quello di contestare i fatti e procedere alle relative verbalizzazioni. Questo nell’ambito della sua attività di prevenzione e accertamento delle infrazioni relative al trasporto.

Dunque, fornire false generalità ai controllori integra il reato di false attestazioni a pubblico ufficiale articolo 495 codice penale. Questa norma punisce il comportamento in questione con la reclusione da 1 a 6 anni. Nel caso di specie i giudici avevano convertito la pena dell’imputata dal carcere in una multa estremamente salata di 45.000 euro.