È una preparazione antica e ricca che risale alla corte degli Este. Ricetta menzionata anche da Pellegrino Artusi nella sua famigerata pubblicazione “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”. La sua particolarità sta nel contrasto tra il dolce dello scrigno di pasta frolla e il salato interno del pasticcio di maccheroni.
A dire il vero, oggi proponiamo una versione meno elaborata e un pò più leggera. La ricetta tradizionale, infatti, presenta l’uso di uno speciale piatto di rame per la cottura. Inoltre la preparazione rinascimentale prevede il ragù di piccione e la presenza di animelle, di rigaglie, di creste, di ventrigli.
La nostra proposta, invece, come dicevamo, sarà più semplice, prevedendo pasta frolla e besciamella già pronte. Potremo decidere sia di comprarle che di prepararle con calma. La pasta frolla, infatti, si presta ad essere preparata anche il giorno prima.
Ecco, allora, di seguito come preparare tanta bontà sulle tavole della domenica con il pasticcio di maccheroni della tradizione rinascimentale ferrarese.
Passiamo a fare la spesa
Ingredienti:
a) 700 grammi di pasta frolla;
b) 250 grammi di besciamella;
c) 500 grammi di rigatoni;
d) 200 grammi di macinato di manzo;
e) 200 grammi di macinato di maiale;
f) 200 grammi di macinato di pollo (facoltativo);
g) due carote, due coste di sedano, una cipolla;
h) 1/2 bicchiere di marsala;
i) 40 g di funghi secchi;
l) tartufo quanto basta;
m) parmigiano quanto basta;
n) olio evo, burro, quanto basta.
Veniamo alla preparazione
Facciamo rinvenire i funghi in poca acqua, dopo averli sciacquati velocemente. Poi tagliamoli al coltello, finemente.
Nel frattempo prepariamo il ragù, facendo soffriggere in un tegame con olio caldo, il trito di carota, sedano e cipolla. Facciamo rosolare il trito di carne, aggiungiamo i funghi, sfumiamo col marsala. Poi lasciamo cuocere con il coperchio per un’ora circa, inumidendo, di tanto in tanto, con acqua o brodo. Infine aggiustiamo di sale.
Facciamo cuocere la pasta in acqua bollente salata e scoliamola un pò prima di aver ultimato la cottura.
Intanto imburriamo e infariniamo una tortiera. Foderiamola con due terzi di pasta frolla, disponendola con cura sulla base e sui bordi. Bucherelliamola.
Dopo aver scolato la pasta ben al dente, condiamola con il ragù, la besciamella e il parmigiano.
Trasferiamo la pasta condita nella tortiera e copriamola con un disco di pasta frolla restante, stando attenti a sigillare bene i bordi. Spennelliamo con un rosso d’uovo e bucherelliamo con una forchetta anche la superficie.
Ora cuociamo in forno preriscaldato a 180°, per un’ora circa.
Avremo così portato tanta bontà sulle tavole della domenica con il pasticcio di maccheroni della tradizione rinascimentale ferrarese. Siamo sicuri che tutti i commensali resteranno contenti e appagati da questo primo piatto.
Infine, in quest’altro articolo illustriamo, invece, uno speciale timballo di pasta foderato di prosciutto cotto: la coppola di Garibaldi.