Le ferite inferte all’economia italiana dal coronavirus mettono alla prova tutti, dalle Autorità politiche a quelli industriali e manageriali. Su quest’ultimi fronte si registra l’intervento di Carlo Bonomi che ieri sera, su una nota trasmissione televisiva, indicava le sue direttrici lungo le quali far decollare la ripresa. Ovvero tagliare l’Irap e pagare i debiti alle imprese. Ricordiamo che Carlo Bonomi, imprenditore italiano del settore biomedicale e classe 1966, è stato nominato alla presidenza di Assolombarda nel giugno 2017. Di recente è stato invece designato quale nuovo presidente di Confindustria.
Le tre proposte di Bonomi
Quali sono, a suo avviso, gli assi portanti lungo i quali la ripresa dovrebbe essere concepita? Secondo il suo autorevole punto di vista, le tre strade da percorrere per dare la svolta all’universo delle imprese sarebbero i seguenti:
- tagliare l’Irap. Al riguardo il manager vede in tale misura una risposta concreta allea crisi, nonché di facile e immediata applicazione. “È una semplificazione”, ha chiosato, condannando invece tutta quella sfilza di interventi a pioggia che di norma vengono attuati e che poi in concreto non portano lontano. La misura costerebbe 9 mld di euro e soprattutto potrebbe essere implementata già a giugno, il mese prossimo.
- Sbloccare i fondi già finanziati per le opere pubbliche. Al riguardo si sa infatti come in seno al Governo alcune forze spingano per il rilancio dei cantieri in tutt’Italia. Certo, c’è il grande problema delle coperture.
- Pagare (in tempi rapidi e certi) i debiti della Pubblica Amministrazione verso le aziende private.
Cosa ha criticato
Sempre i seno al suo intervento di ieri sera, Bonomi non ha poi nascosto tutto il suo disappunto verso l’universo dei c.d. navigator. Questi, come ricordiamo, furono adottati dal legislatore quale strumento di politica attiva nel mondo del lavoro e insieme al Reddito di cittadinanza. “A che servono?”, è stato in sostanza il suo dire. Che non ha fatto sconti definendoli “un fallimento” più che una risorsa, che costano miliardi di spesa pubblica senza peraltro essere più di tanto utili alla causa. Uno, per effetto del Covid-19. Due (e soprattutto) più che cercarlo il lavoro in Italia bisognerebbe prima crearlo. Altrimenti si rischia di andare a cercare qualcosa che poi in concreto non c’è.
Non c’è più tempo da perdere
A suo dire poi il legislatore si è mosso male e con grande ritardo in merito alla preparazione della Fase-2. Che per lui andava preparata nel mentre il Paese era in lockdown e non già attendere la vigilia della ripartenza per predisporre i piani. Ecco perché il mondo delle imprese non può più attendere e, continua, tutte le misure idonee a farlo decollare vanno accolte senza se e senza ma. Tra cui, appunto il tagliare l’Irap e pagare i debiti alle imprese: le proposte di Bonomi per il rilancio dell’economia.