Avevamo già esaminato in altre occasioni la situazione economica svizzera, che pareva proiettare una fase stagnante/recessiva verso/entro metà dell’anno in corso.
Tale previsione si basava, principalmente, sulla configurazione che la curva dei rendimenti svizzera aveva assunto verso gennaio 2018.
In celeste la curva a gennaio 2018.
Secondo l’interpretazione, di cui abbiamo già parlato in precedenti articoli, occorre considerare il tratto intermedio alle scadenze da cui parte il tratto ribassista della curva, dopo che questa ha cominciato l’inversione.
Questo tratto era ricompreso tra la scadenza annuale e biennale, quindi il punto intermedio era attorno ad un anno e mezzo, cioè metà 2019.
Un altro indicatore predittivo per la Svizzera riconduce ad un metodo basato su un indice composito di tipo leading, ideato dall’istituto di ricerche Kof.
Ecco il relativo grafico dell’Indicatore predittivo Kof
Notiamo come tale indice sia in fase discendente dal 2017.
Ovviamente, per avere conferma di una fase ribassista dell’economia non basta considerare solo indicatori predittivi, anticipatori.
Occorre anche poter disporre di conferme da parte di altri indicatori. In tal senso possiamo considerare l’indice SVME, relativo ai direttori degli acquisti del settore manifatturiero.
Anche tale indicatore separa le fasi espansive da quelle recessive in base al valore di 50.
In tal senso, notiamo che tale indicatore, in discesa dal 2018, ha violato al ribasso quota 50 (tratto rosso sul grafico) a partire dal mese di maggio 2019, quindi in linea con le proiezioni della curva dei rendimenti, che proiettavano per tale periodo l’inizio di una fase ribassista.
Al pari della situazione canadese e di quella statunitense, anche in questo caso era almeno dal 2016 che tale indicatore non oltrepassava al ribasso il livello di 50.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT
