Svizzera scivolone. Francia “risalitina” della fiducia

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Ora che la neve ha finalmente innevato le zone alpine anche a bassa quota…ecco lo scivolone vistoso della bilancia commerciale Svizzera.

Sempre più asservita ai voleri ed ai diktat americani ed europei la confederazione elvetica ha ormai perso quel ruolo di isola che tanto bene ha fatto alla sua economia.

Inizialmente si è adattato ai canoni di comunicazione aperta il settore bancario perdendo le proprie caratteristiche di riservatezza e garanzia.

Una scelta molto costosa in termini di numero di clienti e di volumi.

Ora lo stesso percorso sta avvedendo anche negli altri settori produttivi.

Sempre più controlli e meno vantaggi fiscali ed operativi.

Molte aziende che avevano delocalizzato parte o tutta la propria attività stanno rientrando e stanno per rientrare alla base nei paesi d’origine.

Stordite oltre che dal nuovo approccio normativo anche dall’elevatissimo costo della manodopera che sotto certi livelli di reddito non può essere assunta.

Dati macroeconomici di Svizzera e Francia del mattino

  CHF Bilancia commerciale (Dic) 1,897B 4,550B 4,745B
  EUR Indice della fiducia dei consumatori francesi (Gen) 91 88 86

Questo nuovo “regime” della Svizzera non poteva non farsi sentire a livello di economia reale e così è stato.

Come vediamo in tabella la bilancia commerciale elvetica è crollata a 1.897B praticamente poco più di un terzo del consensus posto a 4.550B e del dato precedente a 4.745B.

Un vero collasso che obbligherà il governo di Berna e gli stessi Cantoni a meditare accuratamente sulle scelte fatte contro la natura stessa dello  storico ruolo che la Svizzera ha mantenuto con successo per decenni.

Francia un timido segnale di risalita

La Francia come sappiamo vive un periodo alquanto complicato sotto il profilo socio politico e molto difficile sul piano economico che poi è la base da cui sorgono i vari problemi.

La Francia ancora di più della Svizzera, come membro cardine dell’Unione Europea sta pagando un prezzo altissimo all’adesione a politiche costruite su esigenze altrui (leggasi Germania).

Da alcuni mesi gli indicatori economici sono in costante peggioramento e ieri seppur ancora a tassi negativi (e pertanto favorevoli) anche il classamento dei titoli di stato ha segnato una piccola inversione sfavorevole.

Oggi un timido segnale è arrivato dalla fiducia dei francesi risalita a 91 da 88 atteso ed 86 precedente.

Dato emotivo che se però diverrà tendenza aiuterà il governo francese a recuperare quota e credibilità.

E, forze, grazie anche alle deroghe importanti concesse alla Francia sul rapporto debito pubblico/PIL, riuscire a rimettere in moto la propria economia.