Le morti per malattie cardiovascolari rappresentano in Italia un’altissima percentuale. Pare che, secondo l’Istat, esse rappresentino il 44% del totale dei decessi dai 40 anni in su. È scioccante che sopravvivere a un attacco ischemico o a un infarto significhi dover convivere per sempre con una malattia cronica. Le conseguenze psicologiche e fisiche sono capaci di sconvolgere per sempre la vita dei pazienti con patologie cardiovascolari.
Ecco perché la medicina investe sull’informazione, uno degli strumenti più validi della prevenzione, capace di indicare i sintomi e velocizzare la diagnosi. Un paziente consapevole della sintomatologia, specialmente chi è a rischio, ha infatti più possibilità di accorgersi di un attacco. Ma oltre a svenimenti, palpitazioni e vertigini postprandiali, esistono altri sintomi da non sottovalutare.
È vero che non esiste alcun disturbo che denoti con certezza malesseri e disturbi cardiaci. Inoltre, alcune malattie cardiache non si mostrerebbero fino alla fase avanzata. Eppure, alcune di esse rappresentano per l’esperto la possibilità di diagnosi veloce. Tra poco vedremo di quali si tratta.
Svenimenti, palpitazioni e vertigini postprandiali potrebbero nascondere problemi al cuore ma ecco altri sintomi meno conosciuti da non sottovalutare
Un disturbo cardiovascolare non è sempre facile da individuare. La sintomatologia può essere varia e non sempre mostrarsi coerentemente in ciascun paziente. Il dolore al torace, palpitazioni, svenimenti sono molto comuni in caso di cardiopatia o disturbi cardiaci. Eppure, anche affaticamento, sensazione di vertigini quando ci si alza in piedi, o dopo aver mangiato, possono essere campanelli d’allarme.
Così come il gonfiore agli arti (solitamente una gamba). Spesso vengono sottovalutati o attribuiti a problematiche diverse. Per esempio, il respiro affannoso solitamente si lega a malattie polmonari. Stessa cosa quando si avverte fatica immotivata o crampi muscolari. Anche l’intorpidimento di un arto può presentarsi per varie ragioni.
Un arto che cambia colore, che diventa cianotico per esempio, potrebbe indicare la presenza di un trombo. Infatti, tutti questi avvertimenti potrebbero denotare vasculopatie periferiche. Queste ultime sono così chiamate perché colpiscono i vasi sanguigni soprattutto delle gambe, del tronco e delle braccia.
Per questa ragione, è importantissimo non sottovalutare nessuna evidenza di anormalità nel corpo. Valutare il proprio stato di salute e riconoscere i sintomi di malessere possono aiutare molto il medico ad effettuare l’anamnesi del paziente.
Nel caso si riscontri uno o più di uno di questi problemi, la prima cosa da fare è recarsi dal proprio medico e valutare insieme il disturbo.
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