Nel mondo delle assicurazioni si sta scatenando l’ennesima battaglia per il controllo del colosso Generali. L’occasione è il rinnovo del consiglio d’amministrazione, il motivo è il controllo della società. Da una parte ci sono i pattisti, dall’altra il resto degli azionisti che hanno la maggioranza in consiglio. Questo scontro porterà inevitabilmente i prezzi del titolo a salire. Nelle ultime sedute si sono avuti i primi assaggi.
Da qualche giorno suonano i tamburi di guerra nelle assicurazioni e parte la caccia a Generali che in Borsa può raddoppiare di valore. I cosiddetti pattisti, Gaetano Caltagirone e Leonardo del Vecchio hanno scatenato questo nuovo scontro. Il primo possiede l’8% delle azioni del gruppo e il secondo il 6,6%. I due azionisti insieme a Fondazione CRT hanno il 16,19% dei voti. I pattisti hanno l’obiettivo di arrivare ad avere almeno il 19,9% delle azioni.
Generali è un colosso internazionale delle assicurazioni, con sede a Trieste, con un fatturato di 85 miliardi di euro. Da sempre il consiglio di Generali è considerato un salotto buono ma anche un importante centro di potere. Il gruppo è uno dei pochi colossi sopravvissuti in Italia.
Suonano i tamburi di guerra nelle assicurazioni e parte la caccia a Generali che in Borsa può raddoppiare
Essendo uno dei pochi gruppi internazionali italiani, le azioni del gruppo sono nei portafogli di tutti gli investitori internazionali, come ENI, Ferrari e Stellantis. Non è un caso che queste società negli ultimi mesi abbiano avuto performance interessanti. Per esempio Stellantis da qualche seduta è in forte ascesa. Perciò non stupisce a Piazza Affari questo titolo che vola al nuovo record e prenota un eccezionale rialzo del 50%.
Non stupisce neanche il rialzo di Generali che in 6 mesi ha guadagnato l’11% e in un anno quasi il 30%. Nello stesso periodo l’indice maggiore di Piazza Affari ha guadagnato il 20% circa.
Il titolo (MIL:G) è in rialzo costante da novembre del 2020 e i prezzi al momento dell’analisi hanno raggiunto quota 18,6 euro. Questo valore è a un passo dal massimo di 19,8 euro, realizzato a settembre del 2009. A quota 20 euro passa una resistenza che ingabbia i prezzi da quasi 13 anni. Per ben tre volte i prezzi hanno tentato il superamento tra ottobre 2009 e gennaio 2010, a marzo 2015 e a novembre 2019. Se i prezzi riuscissero a superare questa soglia potrebbero arrivare in area 36 euro, massimo realizzato nel 2007. Dai valori attuali sarebbe un guadagno del 100%. Ma il titolo ha toccato il massimo storico a novembre del 2000 a 39,2 euro.
La battaglia che si sta scatenando tra gli azionisti potrebbe dare la spinta per il superamento dei 20 euro. Attenzione, però, a una discesa dell’azione sotto 17 euro. In questo caso il trend potrebbe tornare ribassista.
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