Sull’assegno unico di queste famiglie l’INPS calcola una maggiorazione fissa di 1.200 euro annui a prescindere dall’ISEE

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Dalla metà di marzo sono iniziati i pagamenti dell’assegno unico universale (AUU) figli a carico. La misura ha sostituito precedenti sostegni alla famiglia come ad esempio le detrazioni fiscali (DF) e gli assegni al nucleo familiare (ANF). Parimenti l’AUU ha sostituito il Bonus bebè, il premio alla nascita e l’assegno al terzo figlio. Altri sostegni continuano invece a essere nelle disponibilità dei cittadini, come questo assegno mensile alle madri e pari a 354,73 euro.

L’AUU, come afferma lo stesso nome, è uno strumento universale che spetta a tutti i nuclei familiari. Si prescinde dalla condizione lavorativa dei genitori e viene accreditato dall’Ente di Previdenza sull’IBAN del richiedente.

Sull’assegno unico di queste famiglie l’INPS calcola una maggiorazione fissa di 1.020 euro annui a prescindere dall’ISEE

Tuttavia, il suo essere uno strumento del tipo universale non vuol dire che l’importo è sempre lo stesso. Anzi, sono tante le voci da considerare per determinare esattamente l’importo dell’assegno.

A titolo di esempio abbiamo visto qual è l’importo dell’assegno accreditato a una mamma con un solo figlio e ISEE fino a 30mila euro.

Nel complesso le famiglie più avvantaggiate dal suo ingresso sono quelle che prima non percepivano (in tutto o in parte) gli ANF e/o non godevano delle DF. Ricordiamo che gli ANF spettano ai nuclei con reddito proveniente per almeno il 70% da lavoro dipendente. Secondo le stime dell’UPB (Ufficio Parlamentare di Bilancio), il beneficio medio per figlio per queste famiglie ammonta a circa 1.237 euro.

Inoltre va detto che l’AUU è una misura progressiva (in riferimento all’ISEE) e che premia le famiglie numerose. Facciamo un piccolo esempio per chiarire il concetto.

Prendiamo il caso di una famiglia monoreddito, capofamiglia lavoratore alle dipendenze e un ISEE pari a 15mila euro. A seconda del numero dei figli (1, 2, 3 e 4), questo nucleo percepisce circa 1.000, 1.100, 1.250 e 1.700 euro in più a figlio rispetto a prima dell’ingresso dell’AUU.

Come si compone l’importo

L’importo effettivo dell’assegno è funzione di più elementi. Si parte da una cifra base a cui si aggiungono le maggiorazioni. Esse dipendono dalla numerosità e da alcune caratteristiche del nucleo familiare, oltre che dalla presenza di eventuali figli disabili. Infine occorre ricordare che fino al primo bimestre 2025 queste famiglie potrebbero percepire anche le maggiorazioni temporanee.

Ora, l’assegno base massimo per singolo figlio, è pari a 2.100 euro (euro 175 X 12 mesi) per figlio minorenne e 1.020 euro per figlio maggiorenne. Scatta poi una maggiorazione di 1.020 euro annui per ogni figlio dal terzo (incluso) in poi. Questi importi spettano nel caso di ISEE fino a 15mila euro, mentre decrescono linearmente fino al livello ISEE di 40mila euro. Oltre tale soglia, infatti, i 3 importi di cui sopra restano costanti e pari, nell’ordine, a 600, 300 e 180 euro.

Nel caso di un nucleo con 4 o più figli, sull’assegno unico di queste famiglie l’INPS calcola una maggiorazione che non tiene conto dell’ISEE e pari a 1.200 euro annui.

Inoltre ricordiamo che l’incremento dell’importo base è previsto anche per i nuclei familiari con figli disabili. In questi casi la maggiorazione differisce in base all’età del figlio, ossia minorenne, maggiorenne e di età superiore ai 21 anni.

Infine abbiamo una maggiorazione fissa di 240 euro all’anno per le mamme di età inferiore a 21 anni. Se invece entrambi i genitori sono titolari di reddito da lavoro, l’importo base può salire fino a un massimo di 360 euro annui.