I dati macroeconomici odierni prefigurano un quadro di stime americane di crescita stabili.
Alcuni dati fanno meglio delle attese altri viceversa restano un po’ sotto il consensus.
Il quadro ideale per sostenere il Dow Jones e gli altri indici statunitensi.
Non troppo belli da bloccare la FED sul fronte monetario.
Ma nemmeno troppo brutti da iniziare a preoccuparsi.
Insomma comprare azioni a Wall Street continua ad essere una buona idea.
Idea favorita anche dalla ormai costante forza del dollaro verso l’euro che mostra sempre più l’intenzione di scendere sotto quota 1.10…
Tabella principali dati macroeconomici USA di giornata: stime di crescita americane stabili
Vendite al dettaglio beni essenziali (Mensile) (Ott) | 0,2% | 0,4% | -0,1% | ||||
Indice dei prezzi all’esportazione (Annuale) | -2,2% | -1,6% | |||||
Indice dei prezzi all’importazione (Annuale) | -3,0% | -1,6% | |||||
Indice manifatturiero del NY Empire State (Nov) | 2,90 | 5,00 | 4,00 | ||||
Vendite al dettaglio (Mensile) (Ott) | 0,3% | 0,2% | -0,3% | ||||
Produzione industriale (Mensile) (Ott) | -0,8% | -0,4% | -0,3% | ||||
Produzione industriale (Annuale) (Ott) | -1,13% | -0,07 |
Notiamo che prevalgono numeri deludenti ma l’unico che solleva qualche dubbio concreto e andrà monitorato è quello della produzione industriale.
Dati della produzione industriale in calo che in qualche modo smentiscono i brillanti numeri della manifattura USA di qualche giorno fa.
Sono però fenomeni che ciclicamente si ripetono e in modo non continuativo.
Se resterà anche questa un’eccezione non vi sono motivi per correre a vendere azioni americane.
Il Dow Jones, lo S&P500 e il Nasdaq hanno basi solide e anche tramite fondi si possono fare buoni affari sui mercati americani.
Anche perché poi vediamo che se le vendite di beni essenziali si prendono una pausa quelle di beni in generale battono i consensus e risalgono dal -0.3% al +0.3%.
Il che non è poco.
Wall Street: il vero rischio è il fattore Trump
In realtà il quadro macroeconomico apre a stime di crescita stabili se non addirittura ancora positive e le Borse USA non possono che gradire.
Semmai il vero fattore di rischio rimane la Casa Bianca.
Il valzer di Trump sui dazi ad ogni retro passo innervosisce gli operatori.
Non solo talvolta il Presidente si diletta ad agitare le acque anche su altri temi sparsi.
In ogni caso con la montagna di liquidità che la FED ha messo a disposizione a tassi ribassati è difficile pensare che anche un eventuale storno possa essere poco più di una fugace correzione.