Mike Manley lascia il gruppo automobilistico Stellantis. Il pupillo di Sergio Marchionne aspettava il suo momento dai tempi della fusione Fiat-Chrysler, dicono gli osservatori. Non poteva continuare a occupare un ruolo di secondo piano. È stato un personaggio importante anche durante la fusione di Fca con Psa-Peugeot. Ma nel nuovo gruppo il timone è nelle mani di un altro, Carlo Tavares. Siamo però davvero sicuri che Manley sia andato a fare l’amministratore delegato di AutoNation perché in Stellantis non aveva spazio? Non sarà invece stato lesto a sfuggire alla grave crisi nella produzione di automobili che ci sarà da qui a tre anni? Vediamo la rivoluzione che ci attende con la Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa.
Manley vola in AutoNation da novembre
Manley, era stato nominato responsabile del nuovo marchio Stellantis per le Americhe. Dal primo novembre prossimo sarà invece il nuovo amministratore delegato di AutoNation, il più grande rivenditore automobilistico del Mondo, con sede in Florida. “Dopo 20 anni incredibili è giunto per me il momento di iniziare un nuovo capitolo” ha dichiarato spiccando il volo. “Lavorare con Carlos per creare questa straordinaria azienda con il supporto dei nostri azionisti è stato un enorme privilegio”.
I saluti di Tavares e John Elkann
John Elkann, presidente di Stellantis, ha ricordato gli anni passati da Manley alla guida di Jeep, fondamentali per la trasformazione del marchio e per il raggiungimento di risultati record con il lancio di Stellantis. Sorrisi e complimenti anche da Tavares: “Ho avuto la fortuna di conoscere Mike prima come concorrente, poi come partner, ma soprattutto come amico”. Dopo l’annuncio Manley è stato invitato a entrare nel consiglio di amministrazione della Fondazione Stellantis, che si occupa delle attività benefiche del Gruppo.
Meno incognite per chi vende
Ma gli osservatori sbadigliano, sembrano più interessati a quel che dice Akira Yoshino, co-vincitore del Premio Nobel per la chimica 2019. Egli punta il dito su quel che succede negli ambienti vicini a Google e Apple. Colossi che potrebbero presto portare incredibili sconvolgimenti nel settore del trasporto. Qualche annuncio potrebbe arrivare per Natale. Dopo ciò inizierebbe una fase di transizione piuttosto lunga. Chi si sposta a valle nella filiera come Manley, però, non deve preoccuparsi: nella lunga transizione, lui potrà rivendere ogni tipo di prodotto. Mentre i produttori a monte non saranno tutti così fortunati.
Stellantis, Manley lascia. Yoshino (Nobel 2019): “Il futuro? senza auto private”
Ecco cosa dice a proposito del futuro dell’auto Akira Yoshino, che resterà nella storia per il suo lavoro sulle batterie agli ioni di litio. Con la sua scoperta, ha sconvolto sia il settore automobilistico che quello della consumer electronics. Yoshino prevede una significativa diffusione delle batterie al litio per gestire mezzi autonomi e connessi.
Nuovi materiali e nuovi brevetti
Stellantis, Manley lascia. Yoshino (Nobel 2019): “Il futuro? senza auto private”. A questo proposito, il premio Nobel tiene d’occhio Apple. La indica come azienda pilota, capace di guidare la convergenza tra industria automobilistica e industria dell’elettronica di consumo. Per cambiare definitivamente volto alla mobilità. Stanno per uscire nuovi materiali catodici e anodici per i veicoli elettrici, che permetteranno a tutti di pagare a consumo il ride sharing. I veicoli elettrici si ricaricheranno presso le colonnine elettriche ma anche mentre l’auto è in movimento, grazie ad asfalti speciali.
Si prepara una convergenza tra i brand?
I veicoli autonomi per il trasporto urbano andranno a ricaricarsi da soli, come i moderni robot aspirapolvere. Potranno possedere qualsiasi tipo di alimentazione, ma la gente preferirà affittare quelli che vanno a ricaricarsi da soli quando serve. Basterà cambiare veicolo e proseguire per la propria destinazione. Per il futuro della mobilità dal 2025 al 2030 potrebbe verificarsi una convergenza tra brand, secondo alcuni operatori. Apple starebbe preparando qualcosa. Mentre Tesla, per ora, segue una propria strategia indipendente.