Gentili Lettori,
chiedo scusa per il ritardo di scriverVi,ma ho avuto alcuni problemi famigliari…per fortuna risolti!
E subito passiamo alla seconda puntata,di come valutare una attività finanziaria:
– dopo aver disquisito del Beta di un fondo, l’argomento che oggi trattiamo è un “indicatore”che sostanzialmente “misura” la volatilità di un fondo: STANDARD DEVIATION o Deviazione Standard (comunemente indicata con la lettera “o “ dell’alfabeto greco,manca la “virgolina” in alto sulla o…ma la tastiera italiana ovviamente non la riproduce…e non avevo tempo di cercarla con i caratteri numerici).
Iniziamo dalla definizione “statistica” di DS (o scarto quadratico medio): è un indice di dispersione derivato direttamente dalla varianza, che ha la stessa unità di misura dei valori osservati (mentre la varianza ha come unità di misura il quadrato dell’unità di misura dei valori di riferimento).
La Deviazione Standard misura la dispersione dei dati intorno al rendimento medio (valore atteso).
Probabilmente detto così non è molto chiaro…. pertanto provo a spiegarlo in modo più concreto. Praticamente, dato il rendimento medio di un fondo si deve aggiungere la DS (limite di destra) e sottrarre la DS (limite di sinistra). Nell’intervallo (Rm-o ; Rm+o ) rientreranno il 68% dei rilevamenti sul rendimento del fondo. Questo fattore permette di “racchiudere” (con un certo margine di errore) la volatilità del fondo dentro due valori.
Per meglio comprendere propongo un esempio pratico.
Prendiamo in considerazione per la nostra valutazione ipoteticamente il fondo XXY che presenta i seguenti valori:
rendimento medio: 30,99%
deviazione standard: -13,10%
Combinando questi due valori possiamo vedere che il 68% delle volte il rendimento del fondo è
– scivolato- fra 17,89% e 44,09%.
Questo non indica che in futuro, l’investitore sottoscrivendo detto fondo ha il 68% di possibilità di ottenere un rendimento che oscilla dal 18,69% al 45,29%…..
Questo “indicatore” serve per confrontare due o più fondi strutturalmente omogenei per rilevare la volatilità che presentano (più è ampia la forbice, più è volatile) con lo scopo di selezionare quello più confacente alle caratteristiche e alle necessità dell’investitore.
Per concludere l’esempio confrontiamo il fondo ipotetico AAA che presenta un rendimento medio del 16,38% con DS a 8,95%. Si rileva di conseguenza che il 68% delle volte il rendimento del fondo è scivolato fra 7,43% e 25,33% .
Possiamo pertanto asserire che il fondo XXY ha una volatilità maggiore rispetto al fondo AAA:maggiore volatilità che nel passato ha conseguito maggiori rendimenti.
A disposizione.
Carlo Pezzini
ing@carlopezzini.com