Gli italiani non riescono proprio a contenersi nonostante la crisi si senta in tutte le famiglie. L’arrivo delle festività natalizie è il culmine dello sperpero e dello spreco alimentare. Un eccesso sfrenato che danneggia il pianeta. Eppure gli appelli ad essere più eco-sostenibili sono all’ordine del giorno. Nel 2019 molte aziende si sono attrezzate per ridurre al minimo i danni da procurare all’ambiente in modo da favorire la sostenibilità.
Italiani spreconi alimentari
Lo spreco alimentare pesa annualmente 17 miliardi in Italia tra cibo prodotto e quello legato alla filiera di produzione. A testa buttiamo 800 grammi di cibo per un costo di 17 euro mensili. Cibo non utilizzato è uno sperpero anche delle risorse non utilizzate per produrre: acqua, terra, energia.
Fare la spesa in filiera corta riduce gli sprechi di circa il 60% rispetto ai sistemi alimentari tradizionali.
A Natale succede che…
Siamo solo in questo periodo a 500 tonnellate di cibo sprecato. Ogni famiglia butta nel cestino 80 euro e fa aumentare l’inquinamento.
Natale ecosostenibile
Utilizzando pratiche sostenibili, avendo sensibilità ambientale e utilizzando le tecnologie nei modi migliori si possono avere dei benefici riducendo gli sprechi e sorridendo all’ambiente. Quante decorazioni, cibi non consumati gettiamo in queste festività.
Le decorazioni ecosostenibili
Le vecchie lampadine ad incandescenza consumano molto. Meglio scegliere quella a led che durano 30 volte di più consumando meno energia elettrica.
Spreco alimentare: la colpa è anche del consumatore
Non dobbiamo dare colpa alle aziende se continuano a produrre materiale non eco-sostenibili. Se avessimo il coraggio di non acquistarlo, anche le stesse aziende si adeguerebbero e faremo felice anche il mondo. Il potere di spesa del consumatore può fare leva su questo tema.
Per chi vuole investire bene nell’ambiente
Il «crowdfunding energetico» è una iniziativa che rientra nei progetti di Ener2Crowd. Si tratta di finanziare un relamping realizzato da SamsoSpA con la nuova tecnologia a led. Il risparmio nei consumi finali corrisponde ad una riduzione di 365 tonnellate di emissioni di CO2.