Lo spread tra rendimenti di due titoli obbligazionari diversi, altro non è che la differenza tra i rendimenti di due titoli di pari scadenza, emessi però da due diversi emittenti, o tra due diverse scadenze dello stesso titolo.
Sul secondo si basa la curva dei rendimenti, mentre lo spread su titoli di stato di diversi paesi è calcolato solitamente come differenza tra rendimento di un titolo di stato decennale di un paese rispetto al rendimento del bund decennale, considerato titolo quasi a rischio zero.
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Questa differenza, quindi, esprime una misura del rischio legato all’emittente paese, tanto più elevato, quanto maggiore è lo spread.
Il concetto su cui si basa lo spread è molto semplice: ad un maggior rischio deve corrispondere un maggior rendimento.
Pertanto, considerando il rendimento dei bund corrispondente ad un rischio prossimo allo zero, la maggiorazione espressa dal maggior rendimento di un titolo di un altro paese, corrisponde al cosiddetto premio per il maggior rischio.
Ne consegue che una misura dell’incremento o decremento, nel tempo, del rischio di default, stimato dal mercato, di un determinato emittente statale, si può desumere dalla maggiorazione o diminuzione dello spread rispetto al bund decennale, ad esempio a distanza di un anno.
Inoltre, nello stesso periodo, un maggior spread rispetto al bund, di un titolo di un emittente rispetto ad un altro, corrisponde ad una stima di maggior rischio relativo al primo emittente.
Ma come sono messi gli spread, rispetto al bund decennale, di alcuni principali paesi occidentali?
Consideriamo i due dati relativi alla situazione di un anno fa e ad oggi e vediamo se sono aumentati o diminuiti.
Un anno fa oggi
Italia 2,02 1,3
Francia 0,73 0,268
Gran Bretagna 0,868 0,905
Grecia 6,55 3,52
Spagna 1,38 0,739
Finlandia 0,13 0,143
USA 2,17 2,28.
Da tali dati si desume una generale diminuzione nella valutazione del rischio insito nel debito pubblico di diversi paesi europei, ed in particolare di quello greco, praticamente dimezzatosi.
Tra i paesi considerati più virtuosi la Finlandia, seguita dalla Francia.
In questo tipo di analisi del rischio, i principali fattori positivi, solitamente considerati dai mercati, sono la crescita economica e politiche ordinate nella gestione dei conti pubblici, elementi che possono talora essere messi in discussione da crisi politiche o economiche.
Per il momento il debito pubblico statunitense si colloca invece in una situazione di moderato rialzo nella percezione del rischio, certo una prospettiva non ottimistica, nonostante le previsioni positive sulla riforma fiscale avrebbero dovuto, secondo i suoi sostenitori, condurre ad una più ottimistica valutazione da parte dei mercati, quale appunto avrebbe dovuto essere insita in uno spread tra decennale Usa e tedesco in diminuzione, invece aumentato.