Questa mattina Rajoy torna a Las Cortes per rispondere alla seconda mozione di Censura in 14 mesi, il tutto a pochi giorni dall’approvazione definitiva de los Presupuestos (finanziaria) e con le banche spagnole che hanno perso 28 miliardi di capitalizzazione in 15 giorni….
Dopo 5 anni di vita in Spagna alle Canarie in particolare posso testimoniare le differenze piu’ importanti tra i due Paesi latini, accomunati nella crisi del 2008 con le principali banche e titoli di stato che si sono ripresi solo con l’aiuto della BCE.
Ai valori attuali circa 300 miliardi sono stati iniettati dalla BCE in questi 10 anni in entrambi i Paesi, piu’ di 600 miliardi che grazie alle politiche di MarioDraghi hanno permesso una buona ripresa alla Spagna (+3% di crescita gli ultimi 4 anni) e una ripresina all’Italia.
Le banche spagnole si sono ben riprese, Bankia e’ stata ricapitalizzata e parte dell’intervento statale e’ stato ripagato vendendo i titoli in borsa in questi anni di crescita, l’ultimo salvataggio del Banco Popular NON E’ COSTATO un euro allo Stato spagnolo, rispetto ai 20 e piu’ miliardi costato il salvataggio di MPS alle casse statali italiane.
La ripresa delle quotazioni immobiliari, la discesa del PARO (disoccupazione in calo con 500.000 posti di lavoro creati all’anno), i record turistici del 2017 con piu’ di 83.000.000 di turisti da 140 nazionalita’ differenti.
Non ultimi i rsultati sportivi, sono 6 anni che la Spagna vince tutte le coppe europee di calcio, il Real Madrid ha vinto anche l’Eurolega di Basket mentre recentemente abbiamo visto l’impietosa l’immagine del Giro d’Italia bloccato nell’ultima tappa per le buche del CENTRO DI ROMA…
L’ultimo quinquennio ha reso la Spagna un Paese al livello di Germania e Francia?
Non credo!
Anche perche’ negli appuntamenti piu’ importanti le decisioni e le indicazioni delle politiche europee future vengo decise in summit tra la Merkel e Macron, senza Rajoy e il Premier tecnico di turno italiano…
Il marchio PIGS sara’ difficile da togliere, le banche spagnole italiane difficilmente nel breve troveranno forza e stabilita’ senza l’aiuto della BCE, vedere come si sono sgretolate nei due Paesi in pochi giorni e’ un sintomo inequivocabile!
Differenze tra Spagna e Italia ci sono anche in questo settore, le sofferenze bancarie sono la meta’ in Spagna che in Italia (dove sono arrivate ai 200 miliardi) la Primera de riesgo (lo spread Bund BTP) e’ esattaente la meta’, ieri il nostro ha toccato i 310 punti per poi recuperare un pochino.
Come dicevano i greci se Sparta piange (l’Italia) Atene (la Spagna) non ride!
Concludo con la situazione politica spagnola, la crisi del CATALEXIT, le tante sentenza che hanno condannato ileaders del PP per corruzione, il Governo di Rajoy ha fatto un ottimo lavoro in questi anni, ridotto la disoccupazione,portato crescita economica, tagliato le tasse.
Oggi pero ha perso la fiducia della maggioranza degli spagnoli e il partito di CIUDADANOS con Albert Rivera rappresenta il nuovo volto di Cetro destra che in pochi anni ha portato un partito dal 10% al 25% o piu’ senza politiche populiste o senza presentare la possibile uscita dall’Euro come ha fatto la Lega in questi anni specie con l’azione dell’On. Borghi con video e ebook.
La mia visione scritta nel Report 2018 di Proiezionediborsa a pag 29 viene rafforzata da quello che vedo all’interno dei Paesi piu’ deboli e a livello internazionale, un tutti contro tutti che NON aiuta a prendere decisioni importanti nei momenti di crisi e di difficolta‘:
“…Il 2017 è stato, quindi, un anno moderatamente facile per le economie e i mercati azionari. Dal 2018 e per almeno un paio d’anni direi di allacciarsi le cinture di sicurezza e fare maggiore attenzione, potrebbe essere necessario in attesa del futuro MEGATREND magari propiziato proprio dalle politiche del “pagliaccio” Trump come
successe per il “commediante” Reagan? “.
Dott. Riccardo Barbuti
Alternativa Tenerife