S&P 500: rischi nel breve termine

indici azionari

Che gli indici azionari USA siano ancora rialzisti sul lungo termine, risulta da diverse analisi.

A partire da quelle del metodo PLT, particolarmente efficace nell’evitare indicazioni anticipate di inversione.

Del resto, come abbiamo visto in precedenti occasioni, diversi indicatori macro segnalano bel tempo sulla situazione a stelle e strisce.

Ed anche le proiezioni consentite dalla curva dei rendimenti indicavano una fase di possibile inversione non prima dell’agosto 2020.

Tuttavia la situazione potrebbe essere diversa nel breve/medio termine, dove riscontriamo indicazioni di setup con tecniche diverse.

Momento cruciale per il breve termine dello S&P 500

Questo non implica che necessariamente sarà ribasso, occorrono segnali di conferma, derivanti almeno da una chiusura inferiore alla settimana appena conclusa.

La settimana che si apre rappresenta, quindi, un appuntamento importante.

Partiamo da Magic Box.

Notiamo delle rette ascendenti tracciate con il metodo.

La seconda, sulla destra, dove interseca la retta orizzontale, individua un’area di setup spazio temporale, in corrispondenza delle attuali quotazioni e della attuale tempistica.

Interessante anche una ipotesi di inquadramento ciclico, su time frame settimanale.

Notiamo che in corrispondenza della chiusure cicliche troviamo dei minimi o prezzi dello S&P 500  in prossimità di un minimo.

Questo non implica necessariamente che ogni ciclo abbia seguito l’evoluzione naturale, che avrebbe dovuto condurre al ribasso la seconda metà di ogni ciclo (in giallo).

Tuttavia alcune volte questo è successo ed ora, trovandoci a metà di uno di questi cicli, come evidenziato dalla freccia e dalla retta verticale rosse, questa ipotesi non può essere esclusa.

A confermare la valenza dell’attuale area di prezzo e tempo come setup, una proiezione di Gann, basata su un quadrato di massimo di 90.

Un ciclo naturale seguito da Gann, che può portare ad interessanti proiezioni.

Le rette verticali hanno individuato, in precedenti occasioni, setup di inversione.

Ora siamo in presenza di uno di tali setup, peraltro coincidente con il passaggio di un vettore angolare di resistenza.

I presupposti per una fase correttiva per lo S&P 500, quindi, sussistono, ma per parlare di ribasso occorrono segnali di conferma, che richiedono almeno una chiusura settimanale inferiore alla chiusura del 29 novembre.

Segnale particolarmente importante, in quanto coinciderebbe anche con la rottura ribassista della precedente chiusura mensile.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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