Sorgenia cambia padrone, mistero sul prezzo

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Fumata bianca ma non si conosce il prezzo, per la vendita di Sorgenia che vanta oltre 3,17 GW installati. Una delle principali utility italiane finisce nelle mani del fondo infrastrutturale F2i.Il Cda di Nuova Sorgenia holding, che controlla il capitale del gruppo energetico con azionisti Banco BPM (MIL:BAMI), Intesa Sanpaolo, Monte Paschi, Ubi Banca e Unicredit, ha dato l’ok all’offerta di F2i e fondo spagnolo Asterion Capital Partners quest’ultima con una quota di minoranza.

F2i l’ha spuntata

F2i ha battuto la concorrenza di Iren, A2a, in consorzio con la ceca Eph, e il gruppo britannico Contour Global. Per il Cda il progetto diF2i/Asterion è stato convincente per il prezzo riconosciuto ai venditori e al complessivo sviluppo ipotizzato per far crescere in modo significativo Sorgenia nel campo della produzione da fonti rinnovabili dove F2i/Asterion è tra i maggiori leader.

Contratto non firmato ma mistero sul prezzo

Siamo nel campo delle ipotesi sull’effettivo prezzo pattuito tra le parti per il trasferimento delle quote. Il preliminare di compravendita verrà sottoscritto a breve dopo i dovuti controlli da parte delle autorità competenti. Sul prezzo si vocifera intorno al miliardo di euro.

La situazione di Sorgenia

Nel 2018 Sorgenia è riuscita a generare degli utili intorno ai 46 milioni e soprattutto le banche si sono viste rimborsare di oltre 650 milioni. Dal 2015 la nuova era Sorgenia si è contraddistinta come prima digitalenergy company italiana, capace di conquistare il mercato dei clienti retail online.

Il progetto di F2i

Il fondo infrastrutturale F2i punta sul mantenimento della indipendenza  di Sorgenia e sul controllo italiano di assets strategici per il mercato. In dote il fondo infrastrutturale porterà 500 megawatt tra l’eolico di Veronagest e le biomasse, come base di partenza oltre ad un supporto finanziario di primo ordine. Non è escluso che le opportunità per Sorgenia possano spaziare sul fronte estero grazie ai buoni uffici di F2i.