L’autunno e soprattutto il mese di novembre sono il miglior periodo dell’anno per gustare i fantastici agrumi. Arance, mandarini, pomeli e mapi riempiono le nostre case di odori e ci regalano buona parte della vitamina C di cui abbiamo bisogno. In più sono decisamente versatili in cucina. Le arance, ad esempio, sono la base di questa torta senza burro e latte, facilissima da preparare. E se vogliamo gustarci gli agrumi per molto più tempo, abbiamo una soluzione semplicissima: trasformarli in una delicatissima marmellata. Ma dobbiamo imparare a prepararla nel modo giusto. Sono questi i 5 gravi errori che distruggono la nostra marmellata di arance ma possiamo salvarla facilmente. Scegliamo gli strumenti giusti e la frutta migliore. Dopo aver letto questo articolo, le arance non avranno più segreti per noi.
Sono questi i 5 gravi errori che distruggono la nostra marmellata di arance ma possiamo salvarla facilmente
Il primo errore, che molti di noi compiono, è quello di scegliere gli strumenti di lavoro sbagliati. In questo campo meglio evitare di dare spazio alla fantasia. Affidiamoci alla tradizione e prendiamo una pentola in rame o alluminio con fondo antiaderente, un mestolo in legno e vasetti in vetro sterilizzati. Sono gli unici oggetti di cui abbiamo bisogno, oltre al passaverdure, e possiamo usarli per ogni tipo di confettura e marmellata.
Per questa specifica marmellata non vanno bene tutte le varietà di arance che esistono. Dobbiamo scegliere quelle con la buccia edibile e più morbida. Tra le migliori ci sono le Navel e le arance amare. Con le altre rischiamo di creare un disastro.
Tra gli errori più comuni, c’è anche quello di eliminare le scorze o di usarle senza trattarle. Forse è il più grave in assoluto. Le scorze danno il sapore inconfondibile alla marmellata, e dovremo farle ammorbidire in acqua prima di metterle in pentola. Solo così raggiungeranno la consistenza perfetta per un prodotto degno degli chef.
Gli errori in cottura e come usare i semi delle arance
Una delle operazioni più delicate nella preparazione della marmellata è la cottura. Capita spesso, infatti, di tenerla troppo sul fuoco e bruciarla. Il rischio è di ottenere uno sgradevole sapore di caramello bruciacchiato. Per salvare la marmellata, abbiamo due possibilità. La prima è di controllare con un termometro che la temperatura non superi mai i 180 gradi. La seconda è la famosa prova piattino. Prendiamo un cucchiaino di marmellata e mettiamolo su un piattino. Proviamo a inclinarlo e se il composto si ferma possiamo togliere dal fuoco. Se scivola via, non è ancora pronta.
Per dare alla marmellata la giusta consistenza ci servirà un addensante per dolci. Quasi sempre la pectina. Evitiamo di comprarla e usiamo quella presente nei semi delle arance. Ci basterà metterli in acqua come si fa con la scorza, e rilasceranno l’addensante naturale da mettere in pentola con gli altri ingredienti.
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