I soldi in banca sono veramente nostri?

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Soldi in banca o sotto il cuscino? Quale delle due soluzioni è la migliore? I soldi in banca sono veramente nostri? Il quesito nasce dalle parole “prelievo forzoso” che si sta sentendo in giro in questi mesi. Parole che hanno preoccupato molti italiani. Vuol dire che lo Stato può prendere i miei soldi senza il mio consenso? Nel caso in cui dovesse accadere, tipo come è successo in Grecia o in Argentina, vuol dire che la situazione è alquanto grave. Ma non è questo il caso.

Il prelievo forzoso, o meglio chiamato patrimoniale, è una procedura straordinaria, riservata a casi di particolare emergenza. Sostanzialmente, il Governo, a sua discrezione, anche senza preavviso, può applicare una tassa straordinaria su tutti i conti correnti di tutte le banche. Ovviamente questo accade, come detto, in occasioni estremamente rare se non emergenziali, quando alla crisi finanziaria non ci sono soluzioni risolvibili con interventi di politica monetaria ordinari.

Assodato il fatto che questo non è il nostro caso, i soldi in banca sono veramente nostri?

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sul fantastico mondo dei conti correnti e delle banche. Partiamo dal dire che c’è una legge del Codice Civile che dice: “Nei depositi di una somma di denaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l’osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi. Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si è costituito il rapporto”. In sostanza la banca acquista la somma di denaro che voi versate in banca. Ma quindi diventa sua? Non esattamente. In pratica la banca potrà usare i vostri soldi a suo piacimento, ma la banca è tenuta alla restituzione alla scadenza del contratto o alla richiesta di prelievo.