Smettere di lavorare grazie alla rendita dei dividendi. Cosa fare da ora in poi?

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È possibile smettere di lavorare grazie alle rendita dei dividendi? La risposta è sì, ma per farlo bisogna attuare una strategia di investimento ben ponderata.

Tecnicamente è possibile smettere di lavorare grazie alla rendita dei dividendi. Però è sempre bene ricordare che, essendo la rendita dei dividendi la fonte principale delle entrate, dovrà essere costante, sostenibile e progettata sul lungo termine.

Ma soprattutto fondata su azioni solide e di comprovata affidabilità. Il primo pensiero va ai dividendi aristocratici, cioè a quelle cedole che sono state aumentate per 25 anni consecutivamente. Ma c’è chi ha fatto meglio, come Kings, che hanno aumentato i dividendi per 50 anni. Addirittura esistono i centenari, ovvero quelle aziende, non più di una dozzina negli Stati Uniti, che possono permettersi il lusso di vantare il pagamento di un dividendo per oltre 100 anni. Alcune, che si possono contare sulle dita di una mano,  arrivano addirittura a superare il secolo di pagamenti.

Le scelte dagli analisti

Si tratta di situazioni molto interessante, che hanno permesso ad intere generazione di arrotondare le entrate. In molti casi si tratta di lasciti testamentari, cioè di azioni da dividendo che sono stati lasciati da padre in figlio, in eredità.  Un esempio viene offerto dalle azioni AT&T. Scelte dagli analisti di Merrill Lynch con rating Buy e un obiettivo di prezzo di $ 43 per le stime più alte degli utili e una crescita più rapida dettata sia dal buyback che dal taglio dei costi. L’azione vanta un dividendo del 5,44%. Chi invece vuole guardare al settore finanziario può scegliere un mostro sacro come Franklin Resources Inc. la cui cedola è al 4,15%.

I dividendi italiani

E per l’Italia? Chi vuole smettere di lavorare grazie alle rendite dei dividendi può guardare a un titolo italiano ampio in termini di diversificazione geografica e dividendo: Eni. La sua cedola del 6,2% si associa ai suoi investimenti e alle collaborazioni presenti in tutto il mondo. Per gli investitori più prudenti, invece, le utility sono sempre la risposta a tutto. Volendo andare oltre il 3,56% di Enel, si può guardare al 3,54% di A2a (MIL:A2A) oppure al 3,76% di Terna.