Sintomi del soffio al cuore sarebbero sudorazione eccessiva e fiato corto, ma ecco attraverso quali esami capire quando potrebbe essere pericoloso

elettrocardiogramma

Il cuore è un organo importante del nostro corpo perché deputato a pompare il sangue alle varie parti. Dato il suo ruolo primario, ciò che riguarda il suo benessere non può certo essere trascurato. Ben consapevoli di ciò, qualunque cosa possa far presagire un problema allo stesso ci metterà in allarme. Particolarmente diffuso è il soffio al cuore, che consisterebbe nel rumore simile a un fruscio del flusso di sangue attraverso le valvole. Questo rumore anomalo è spesso fonte di forti preoccupazioni, in realtà non sarebbe sempre pericoloso.

Soffio al cuore innocente e non

Sintomi del soffio al cuore sarebbero sudorazione eccessiva, mancanza di fiato, tosse cronica, svenimenti, aumento di peso e inappetenza. A livello visivo, invece, potrebbe presentarsi attraverso l’ingrossamento delle vene del collo e una colorazione bluastra della pelle.

Tali sintomi sottintenderebbero un problema a livello cardiaco e in tal caso si parlerebbe di soffio al cuore anomalo. Al pari però di quello innocente, talvolta potrebbe non essere percepibile. Quello innocente potrebbe verificarsi in anemici, donne in stato interessante, in caso di ipertiroidismo o praticando attività fisica. Alla base vi sarebbe la circolazione del sangue più veloce del solito, ma non sarebbe motivo di particolari apprensioni.

Sintomi del soffio al cuore sarebbero sudorazione eccessiva e fiato corto ma ecco attraverso quali esami capire quando potrebbe essere pericoloso

Soffi al cuore anomali potrebbero essere spia di cause da indagare. Potrebbero ricollegarsi, infatti, a difetti congeniti come il malfunzionamento delle valvole cardiache. Una condizione presente già alla nascita, dunque, e che non risparmierebbe i bambini. A provocarlo potrebbero essere anche infezioni e danni che coinvolgono le strutture del cuore. I soffi anomali, dunque, potrebbero rivelarsi pericolosi e condurre perfino a insufficienza cardiaca.

Nel caso di sintomi o anche di semplice sospetto di soffrirne, sarà bene indagarne la natura. Il medico potrebbe rilevarli usando il fonendoscopio per ascoltare il cuore. Valuterà dunque diversi aspetti per capire di che tipo di soffio si tratti. Prenderà in considerazione la densità, su una scala da 1 a 6. Altresì, nel definire la diagnosi, conterebbero anche la durata e i momenti di comparsa del rumore, nonché in quale parte del torace si sente e possibili variazioni al cambio di posizione.

È un controllo che sarebbe bene effettuare di tanto in tanto. Infatti, in alcuni casi potremmo non avere sintomi e dunque potrebbe essere il medico ad accorgersi della presenza del soffio cardiaco. Il medico potrebbe poi indagare maggiormente attraverso altri esami, come l’elettrocardiogramma, una radiografia del torace ed ecocardiogramma. Un altro possibile esame potrebbe essere il cateterismo cardiaco, che consisterebbe in un catetere che raggiunge il cuore attraverso la sua introduzione in una vena o arteria.

A seconda della causa scatenante, il medico saprà poi indicarci possibili terapie.

Lettura consigliata

Per migliorare naturalmente la circolazione sanguigna e prevenire il rischio di trombosi ecco quanto bisognerebbe camminare