Sicurezza informatica: le azioni su cui puntare

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Con il progredire della digitalizzazione e diffusione di documenti aziendali, il tema della sicurezza informatica è diventato sempre più cruciale. Solo nel gennaio di quest’anno sono stati pubblicati online quasi 2  miliardi di documenti con materiale sensibile.  Uno studio di IBM Corporation in associazione con Ponemon Institute, ha evidenziato come il costo della protezione dei dati sia salito del 6,5% rispetto all’anno precedente e a livello globale il costo complessivo per ogni singola azienda risulta essere maggiore di 2 milioni di dollari.

La privacy a rischio

Ormai il web è disseminato di immagini, video e contenuti personali e con questo tipo di dati gli algoritmi di Machine Learning  (Intelligenza Artificiale) vanno a nozze. Basti pensare ad esempio ad Amazon Rekognition o Azure Ai, piattaforme che incrociano i dati immessi, producendo risultati sconcertanti per la nostra privacy. E se questi dati e strumenti venissero usati per fini non legali, ecco che il tema della sicurezza informatica diventa davvero molto importante.

Le statistiche nel mondo e in Italia sulla sicurezza informatica

Partiamo col dire che le statistiche sulla sicurezza informatica non sono molto incoraggianti. La maggior parte delle aziende possiede dati non protetti e sistemi di cybersecurity inadeguati, rendendo i dati sempre più vulnerabili. Gli attacchi informatici sono cresciuti negli ultimi anni in maniera esponenziale, con una percentuale annua del 350%. La maggior parte degli attacchi proviene dalla Cina (20%), USA (11%) e Russia (6%). La nazione più colpita al mondo sono gli Stati Uniti d’America, con un 18,2% rispetto al resto del mondo.

In Italia, grazie al Rapporto CLUSIT 2019, si è evidenziato come il 2018 sia stato l’anno peggiore in relazione alle minacce informatiche, con un aumento di 10 volte rispetto al passato e un +37,7% rispetto all’anno precedente.

I costi della cybersecurity

C’è un altro aspetto da tenere in considerazione, ovvero quello dei costi. Le spese sono in stretta relazione con il grado di protezione che ogni azienda al mondo possiede ed è evidente che più piccolo è lo scudo, maggiori saranno i costi per far fronte alle eventualità di attacchi. In media per ogni attacco dovuto ad un malware, le aziende spendono più di 2 milioni di dollari e la perdita dei dati rappresenta in media il 43% dei costi.

Il fatto che i costi aziendali per rimediare o prevenire gli attacchi informatici siano molto elevati, ci fa capire come le aziende che offrono servizi in questo settore abbiano inevitabilmente grossi profitti, rappresentando, a volte, buone opportunità di investimento. Vediamo quelle consigliate a Wall Street.

Contro malware e phishing: FireEye

La prima società di cui parleremo è FireEye (FEYE). La società, fondata in California nel 2004, si occupa sostanzialmente di protezione da malware e phishing. A maggio, ha acquisito Verodin per $ 250 milioni e ciò avrebbe dovuto far risalire un pò il titolo. Da un punto di vista grafico, infatti, dal 3 giugno si è assistito ad un leggero rialzo, passando dal minimo annuale di 14 dollari agli attuali 15.37$. L’aspettativa sul titolo è da considerare  in ottica long term e anche Bank of America ha un rating buy su FireEye con target a 20$.

Sicurezza e-mail: Proofpoint

La californiana Proofpoint (PFPT), fondata nel 2002 e con sede a Sunnyvale, si occupa per lo più di sicurezza informatica delle e-mail. Dal 2008 ad oggi ha effettuato 17 acquisizioni, tra cui anche la nota Sendmail. Considerata una pietra miliare nel suo campo, l’azienda da inizio anno ad aprile scorso ha quasi raddoppiato il suo valore a Wall Street, portandosi a quota 137$ per poi attestarsi sugli attuali 123$.

E se anche Merrill Lynch sul titolo ha rating buy con obiettivo di prezzo a $ 155 dollari per azione, potremmo davvero pensare di tenere in considerazione Proofpoint in un’ottica long term.