Prendiamo il traffico caotico della città. Metropolitane piene e autobus stipati. Clacson che strombazzano e smog che ci avvelena. Poi sogniamo una scampagnata dove tutto questo non ci sia. Dove il cielo faccia da soffitto e storia e cucina da compagne di viaggio. Abbiamo trovato uno dei borghi più belli della nostra Italia. Lo chiamano “La terrazza sul Matese” perché il borgo è inserito magicamente in questo massiccio montano. Non arriva a 2.000 abitanti questa perla che ci porta indietro nella storia e ci ridona la pace che cerchiamo in una vita troppo stressata.
Il castello longobardo che guarda tutti dall’alto
Macchiagodena è in provincia di Isernia, nello splendido e solitario Molise. Qui dall’alto del monte un castello forse di origine longobarde osserva tutti e tutto. Il centro abitato che lo circonda è tutto della stessa pietra e forma un “unicum” di un fascino incredibile. Tutto attorno è possibile vedere dei pascoli ma anche degli arbusti di coloratissimi frutti di bosco. E attenzione che questa zona nasconde anche dei preziosi e saporitissimi tartufi. Qui la LIPU ha istituito anche una riserva naturale per la protezione delle specie di volatili a rischio.
Si scrive borgo ma si legge relax e mistero per questa località imperdibile che ci avvolge nel suo fascino senza tempo
Le prime notizie storiche di questo borgo risalgono al Medioevo, anche se il ritrovamento di alcuni reperti, testimonierebbero delle presenze nell’età del bronzo. Sicuramente proprio dall’anno 1.000 in poi, Macchiagodena si fa conoscere alla storia. Il castello, che ha subito purtroppo nei secoli diverse sventure, è stato ristrutturato fino all’aspetto attuale. Assolutamente da visitare la chiesa di San Nicola e il museo archeologico di Macchiagodena. Secondo gli storici, studi recenti indicherebbero la presenza in zona di uno dei più temibili nemici di Roma antica: i Sanniti.
Paese che vai e cucina che trovi
Abbiamo già accennato al pregiato tartufo, sia bianco che nero, che caratterizza questa bellissima terra. Non lasciamola senza averlo assaggiato assieme alla polenta e ai taglieri di formaggi e salumi locali. Senza considerare che la tradizione locale ha elevato a una qualità superba persino il semplicissimo pane. Qualcuno parla di segreti nella sua preparazione, sta di fatto che il pane di qui sembra davvero magico. Si scrive borgo ma si legge relax e mistero, assieme a una cucina semplice, ma che ci resterà per sempre impressa nella mente e nel palato.
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