La legge stabilisce che l’auto sottoposta a fermo amministrativo, da parte di Equitalia o di altro agente per la riscossione, non può più circolare. In seguito all’iscrizione del fermo, inoltre, scatta l’inopponibilità, nei confronti di Equitalia, degli atti dispositivi del bene, tra cui, appunto, donazioni e vendite. Ciò significa che il bene oggetto di fermo, materialmente, può essere venduto in quanto il provvedimento amministrativo non implica un vincolo di indisponibilità. Tuttavia, poiché il fermo segue il bene, l’acquirente del veicolo, subirà le stesse limitazioni valevoli per il proprietario del mezzo, e, quindi, non potrà farlo circolare. Inoltre, nel caso di violazione di tale divieto, scatteranno due sanzioni.
Cioè: una sanzione amministrativa per un importo tra un minimo di 731 euro ad un massimo di 2.928 euro e la confisca del veicolo. Quindi alla domanda: si può vendere l’auto con il fermo amministrativo, iscritto da Equitalia? La risposta è: si ma vi possono essere delle conseguenze nel caso in cui non si sia avvertito l’acquirente in proposito.
Conseguenze della vendita
Si è detto, in via di principio, che si può vendere l’auto con il fermo amministrativo iscritto da Equitalia. Tuttavia, qualora il venditore non informi l’acquirente dell’iscrizione del fermo amministrativo sull’auto oggetto della vendita, può essere chiamato in causa da quest’ultimo. Ciò, al fine di ottenere alternativamente:
1) la risoluzione del contratto, ossia la restituzione dei soldi versati come corrispettivo della vendita, salvo il risarcimento del danno di cui si riesca a fornire prova;
2) oppure una riduzione del prezzo di vendita, parametrata alla perdita di valore del mezzo, in virtù del vincolo cui è sottoposto. Per quanto riguarda la rottamazione, poi, essa è interdetta durante tutto il periodo in cui è iscritto il fermo. Ne deriva che l’unico modo di disfarsi del mezzo è quello di saldare il debito. La legge, inoltre, impone al titolare del mezzo sottoposto a fermo di custodirlo con diligenza, di talchè egli dovrà riporlo in un posto sicuro e privato. Se, infatti, dovesse parcheggiarlo sul suolo pubblico, sarebbe passibile di sanzioni amministrative.