Si può essere licenziati mentre si è in quarantena?

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Secondo la Legge, la quarantena da Covid è considerata periodo di malattia. Se invece il lavoratore deve osservare la quarantena, con astensione dal lavoro, perché è tornato da una vacanza magari in aereo la cosa cambia. Secondo il Tribunale di Trento quest’ultimo comportamento può portare al licenziamento per giusta causa.

In particolare secondo il Tribunale il lavoratore in quel caso avrebbe violato il rapporto di fiducia e di collaborazione che esiste con l’azienda. Senza spingersi a paragoni azzardati si pensi che nel nostro ordinamento esiste il generale principio per cui non bisogna mettersi volontariamente in situazioni pericolose. Per esempio commettere un reato mentre si è alla guida comporta una certa pena. Se si è in stato di ebbrezza ciò costituisce una aggravante, perché bere è stato un gesto volontario.

Nel caso qui in esame il Tribunale ha ritenuto che il lavoratore fosse consapevole dei rischi che correva dato il periodo di emergenza sanitaria.

Si può essere licenziati mentre si è in quarantena?

Il Tribunale non ha sanzionato l’aver contratto la malattia, che avrebbe potuto essere contratta anche rimanendo nel Comune di residenza. Peraltro il questo caso il lavoratore non si è ammalato, perché si trattava solo di una quarantena preventiva. Il Tribunale sanziona il fatto che la quarantena preventiva per chi torni dall’estero è prevista dalle norme in materia Covid. Tutti le conoscono o dovrebbero conoscerle dato che sono ampiamente divulgate. Quindi il lavoratore che organizza una vacanza all’estero sa già, prima della partenza, che quando tornerà dovrà stare in quarantena. Di conseguenza sa benissimo che dovrà assentarsi dal lavoro.

Ma si può essere licenziati mentre si è in quarantena? I Giudici hanno ritenuto che questo comportamento integri volontaria e consapevole accettazione della sicura assenza dal lavoro successiva. Considerato che le aziende hanno tutte subito contrazioni economiche durante il periodo del lockdown questo comportamento del lavoratore è apparso superficiale ed egoistico. Il lavoratore ha violato il rapporto di fiducia ed il dovere di fedele collaborazione che deve caratterizzare il rapporto tra datore di lavoro e dipendente. Il Tribunale ha così confermato il licenziamento per giusta causa. La lavoratrice ha perso la causa e si è trovata disoccupata.