Oggi scriviamo di titoli da non comprare e settori penalizzati dal nuovo governo.
L’arrivo del nuovo governo Conte bis piace al mercato e anche all’Europa. Restano però i nodi da sciogliere e da questi nodi ci potrebbero essere dei problemi per alcuni titoli. Ecco quali.
La situazione
Attualmente la situazione vede nei sondaggi, una letterale resurrezione del PD che, con l’alleanza al M5S, avrebbe affossato la Lega di Matteo Salvini. Un condizionale che mai come adesso risulta essere d’obbligo. Infatti secondo i risultati degli ultimi sondaggi politici il nuovo governo giallo-rosso avrebbe gli stessi consensi del centrodestra. Quindi, di fatto, un’Italia divisa in due. Merito di un calo della Lega oppure di un rally di consensi del PD? In medio stat virtus, cioè la verità sta nel mezzo.
I numeri
Così come, giusto per restare in ambito di allocuzioni, il diavolo è nei dettagli. Infatti il 79% di sì da parte della piattaforma Rousseau ha dato vita a più di una polemica e non solo per i numeri (al limite del plebiscito) ma anche per la metodologia di voto che, oltre ad essere eterodossa rispetto alle dinamiche sancite dalla costituzione, è anche potenzialmente manipolabile. Ma a prescindere da questo, come detto il governo e a dimostrarlo potrebbe essere quello spread in caduta libera al di sotto dei 150 punti così come il rendimento del Btp a 0,9%. Il che fa aumentare l’appeal dell’Italia e anche l’appetito per il rischio.
Settori penalizzati dal nuovo governo
A tutto discapito dei titoli difensivi cui da sempre fanno parte azioni come le utility o i farmaceutici. Ovviamente i prossimi provvedimenti concreti del governo saranno i futuri market mover ma più dell’esecutivo potranno invece le armi della Bce
Infatti gli ultimi dati macro evidenziano una generale debolezza in tutta l’Eurozona con l’attesa per le misure di stimolo della Bce. Crollo della produzione industriale tedesca che su base annuale,ad agosto, è scesa del 4,2%. In calo anche l’output del comparto manifatturiero a -0,8% sul mese precedente. Non eccelsi nemmeno i numeri italiani di luglio con le vendite al dettaglio di luglio che hanno fatto registrare un -0,5% a livello mensile. Rallenta anche il pil nell’area euro: come conferma Eurostat, nel secondo trimestre il pil ha visto un +0,2% rispetto al trimestre precedente contro uno 0,4% nell’area euro e uno 0,5% nell’Ue-28 del primo trimestre. Il QE e le TLTRO sono alle porte?
In quel caso occhio a bancari ed assicurativi.
Approfondimento
Il nuovo governo Articoli precedenti