Come avevamo preventivato, le probabilità del 90% davano un’accelerazione dei mercati di un 2/3% per questa settimana.
Tale evento si è verificato, ed ora?
Dopo aver raggiunto un minimo a 20.385 punti, il Fib ha intrapreso nuovamente la strada del rialzo, giungendo così ad un appuntamento di assoluto rilievo.
Con il mese di marzo si chiudeva, infatti, non solo un time frame mensile e settimanale, ma anche quello trimestrale.
In tale ottica, occorre quindi rilevare che la quasi totalità delle indicazioni provenienti dal Top or bottom, sul Fib come sul Dow Jones, ha espresso una chiara indicazione rialzista, delineando, per il Fib, la probabilità di un rialzo destinato a ritracciamenti di un certo peso solo verso fine mese ed, in ottica più ampia, destinato a trovare un potenziale massimo di medio solo tra alcuni mesi.
Tale scenario pare peraltro confermato anche dagli indicatori TC2 e FEI settati su diversi time frame.
Unica nube all’orizzonte, in tale scenario, l’indicazione ribassista del time frame mensile del Fib in chiusura di marzo, mentre l’impostazione del Dow Jones sul medesimo time frame permaneva invece rialzista.
Proprio per questo la settimana in corso pare decisiva, in quanto barra settimanale omissis (n.d.r.) per la borsa italiana, da cui possiamo trarre le seguenti considerazioni prospettiche.
Una impostazione della settimana in corso positiva, rilancerà le quotazioni verso ulteriori rialzi, mentre una impostazione ribassista darebbe invece ragione all’impostazione ribassista mensile, negando la valenza rialzista assunta dagli altri time frame.
L’impostazione prevalente è sicuramente quella rialzista, e quindi ci aspettiamo una conseguente impostazione rialzista anche del time frame settimanale in corso.
Del resto, anche su base trimestrale si è evidenziata, con la chiusura di marzo, la proiezione di minimi e massimi crescenti, per il trimestre in corso, rispetto al primo trimestre 2011, proiezione che rende decisamente improbabile un’impostazione del mese in corso non rialzista.
Ancora una volta, quindi, l’ago della bilancia pare pendere dalla parte del toro, e solo un’impostazione ribassista in chiusura della settimana in corso potrà modificare tale scenario.
Un primo segnale comunque, lo si avrà dal setup in corso del time factor, e dalla fuoriuscita da esso, che assumeranno i mercati.
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