Senza la ripresa delle azioni bancarie niente rialzo in Borsa. Vale per i mercati in Europa ma vale molto di più per la Borsa di Milano, dove il peso delle banche è preponderante. Specialmente sull’indice delle blue chip, dove un quarto dei titoli azionari sono bancari.
Senza la ripresa delle azioni bancarie niente rialzo in Borsa
I titoli azionari che stanno pagando maggiormente il ribasso della Borsa milanese sono le azioni bancarie. Unicredit, Intesa, Banca Popolare Milano, Bper, Ubi banca, per citarne alcune, sono state vendute a piene mani quando è scoppiata la paura sui mercati. Il motivo è presto detto. Il forte debito dell’Italia, la scarsa produttività, la crescita del Pil ultima dell’Eurozona, fanno del nostro Paese il più a rischio default. Forse più della Grecia. Quando un paese è a rischio fallimento la prima cosa che gli investitori vendono sono i titoli obbligazionari emessi da quello Stato. Ed infatti così è avvenuto, con i BTP venduti a piene mani. Se non ci fosse stato l’ombrello della BCE saremmo già in default. Le banche italiane sono piene di titoli di Stato italiani e quindi quando questi soffrono, i bilanci delle banche soffrono.
Occhio a Unicredit e Intesa per capire quando la Borsa riparte
Senza la ripresa delle azioni bancarie niente rialzo in Borsa. E in particolare di Unicredit e Intesa che sono i due colossi bancari italiani anche i Borsa. Senza il ritorno al rialzo di questi due titoli azionari non c’è possibilità di fase rialzista per Piazza Affari.
Intesa Sanpaolo (MIL-ISP) è sui minimi storici. Nel brevissimo periodo una chiusura sopra 1,5 spingerà in prezzi verso area 1,7/1,8 euro. Ma è solo oltre 1,8 euro che si potrà pensare all’inversione della fase ribassista in fase rialzista. Di contro 1,3 euro è una soglia da non violare al ribasso. Una chiusura settimanale sotto tale livello farà sprofondare il titolo versa area 1 euro ed oltre.
L’azione Unicredit è messa nella stessa maniera di Intesa Sanpaolo. I prezzi sono alle prese con la resistenza di 7,7 euro, superata la quale il titolo azionario salirà fino a 9 euro. Ma è solo oltre 9 euro che si potrà parlare di inversione rialzista. Di contro, una chiusura sotto i 6,4 euro, specie se settimanale, spingerà le quotazioni verso nuovi abissi.