Sempre più scienziati italiani stanno lavorando alla proteina che inibisce tumori e Alzheimer

ricerca scientifica

Se quotidianamente la nostra Redazione si occupa di informare i Lettori con articoli sulla salute, il merito è anche della ricerca scientifica. E grandissima rilevanza occupa quella italiana. I nostri ricercatori e scienziati sono davvero ricercati e apprezzati all’estero. Testimonianza è data dal recentissimo premio Nobel alla fisica all’italiano Dottor Giorgio Parisi. Che gli italiani siano apprezzati all’estero come ricercatori e studiosi ne è testimonianza anche la Brexit. Dopo essersi staccati dall’Europa tra mille polemiche, gli inglesi si sono accorti del rischio di perdere moltissimi scienziati italiani. E, proprio a tal riguardo, vedremo in questo articolo come sempre più scienziati italiani stanno lavorando alla proteina che inibisce tumori e Alzheimer.

Una protezione importante al nucleo cellulare

Si chiama Pin1 questa proteina il cui nome sembra appartenere più alla telefonia mobile che alla scienza. Eppure, potremmo definire questa proteina come una guardiana del nostro cervello. Secondo gli studi non solo italiani ma anche internazionali, la Pin1 sembrerebbe in grado di proteggere il nucleo cellulare dall’invecchiamento. Tecnicamente potrebbe esserci infatti un legame tra la degenerazione del nucleo cellulare che porta al tumore e le malattie neurodegenerative. I dati di laboratorio sostengono infatti che quando questa proteina aumenta esponenzialmente si formerebbero più facilmente i tumori. Nel caso invece di una sua assenza il nostro organismo si espone a malattie come l’Alzheimer.

Sempre più scienziati italiani stanno lavorando alla proteina che inibisce tumori e Alzheimer

Quindi, pur trattandosi di un tema complesso, ma assolutamente importante, potremmo definire veramente la proteina Pin1 “guardiana delle cellule”. Gli scienziati concordano anche sul fatto che questa proteina riesca a difenderci dallo stress dell’ossidazione e quindi dell’invecchiamento. La Pin1 sarebbe anche una sorta di regolatore delle altre proteine proprio per preservare il nostro DNA. Funzionerebbe in pratica anche da “controllore” degli stress naturali che ci colpiscono con l’avanzare dell’età. Allo stesso modo è allo studio, come visto sopra, la sua correlazione diretta col cancro.

Approfondimento

Secondo gli studi internazionali se facciamo questi lavori potremmo essere più esposti al cancro