Quando ci presentiamo agli altri, siamo soliti parlare dei lati del carattere che riguardano la nostra personalità in generale. Diciamo se siamo introversi o estroversi, empatici o diffidenti, viaggiatori o sedentari, etc.
Anche il nostro modo di fare la spesa (al mercato rionale, sul web, al supermercato, etc) svela molto di noi. Al riguardo, una recente indagine condotta da Tiendeo.it, nota compagnia di servizi drive-to-store, ha profilato 7 identikit di consumatori tipo. Analizzando i risultati in controluce, potremmo dire che sembra incredibile ma basterebbe osservare dove facciamo la spesa per capire che tipo di carattere abbiamo e che consumatori siamo.
Il buyer virtuale
In linea coi tempi, e in un certo senso in ossequio alle norme sul distanziamento, ecco il consumatore virtuale. Dal cibo ai profumi, dall’abbigliamento all’ebook, tutto parte e transita per i canali digitali. Volantini e depliant sono per lui un lontano, arcaico ricordo. Idem per il contante, pesantemente sostituito da tutti i mezzi di pagamento elettronici.
Chi utilizza l’e-commerce è senz’altro al passo con i tempi e aperto alle innovazioni, non solo a quelle tecnologiche.
Gli acquirenti compulsivi
Per questi consumatori, comprare e spendere sono (quasi) gli unici verbi esistenti e da cui dipende anche il loro benessere. Mal sopportano concetti quali programmazione e risparmio, per cui è non raro ritrovarli a corto di denaro. Eppure è sorprendente l’efficacia di questa tecnica per vivere con 1.500 di stipendio senza stress e, soprattutto, senza debiti.
In generale non hanno luoghi d’acquisto preferiti, ma comprano ovunque possano soddisfare l’istinto da shopping compulsivo. Questa esigenza mai appagata potrebbe celare qualche insoddisfazione e malessere interiore.
Il consumatore oculato
In questo caso, invece, molti consumi sono limitati ai bisogni primari, e non per forza per mancanza di disponibilità. In generale, con loro funzionano poco o niente le tecniche di marketing dei rivenditori. In questo caso la necessità di esercitare un controllo continuo sul denaro potrebbe nascondere ansia e incertezza sul futuro.
Per loro i luoghi preferiti per l’acquisto sono i discount, ed in genere applicano queste 3 regole d’oro per fare la spesa al supermercato a pochi euro.
Fashion victim
In questo gruppo rientrano gli acquirenti per i quali il consenso altrui è fondamentale, a volte anche tutto. Sono degli esteti che magari celano delle insicurezze. Pertanto le compere sono mutevoli, sia come luoghi di acquisto, sia come tipologia di bene e/o servizio scelto. In sostanza è il trend del momento che detta i loro acquisti.
Gli acquirenti a km zero
L’anima ambientalista predomina nel DNA di questo consumatore, che non di rado può seguire diete vegane, vegetariane e similari. In questo caso è il peso dell’impatto ambientale a dettare la scelta tra acquistare o rifiutare una proposta commerciale.
Quindi acquistano direttamente dall’agricoltore o sul molo, all’attracco dei pescherecci, o nei reparti bio della GDO, etc. Infine, amano riciclare e/o comunque donare una seconda vita agli oggetti.
Old school
È l’acquirente tradizionalista per antonomasia: stessi prodotti, stessi luoghi d’acquisto, ama la stagionalità dei prodotti. Reticente agli acquisti online, il negozio sotto casa rappresenta insieme un atto d’acquisto, un appuntamento e un momento di conoscenza.
Sembra incredibile ma basterebbe osservare dove facciamo la spesa per capire che tipo di carattere abbiamo e che consumatori siamo
Infine arriviamo ai consumatori omnichannel, in un certo senso gli acquirenti “plastici” per definizione. Si tratta di consumatori che sanno destreggiarsi benissimo tra un acquisto online e le offerte promozionali dei volantini. Sono consumatori attivi (acquistano online, presso la GDO o agli outlet) che coniugano con successo il miglior prezzo nei tempi previsti dalle varie promozioni.
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