Sell in may and go away e…dintorni

Portofino

Molti tra gli appassionati e studiosi di borsa conoscono il famoso detto anglosassone, tradizionalmente usato per descrivere un tipico movimento dei mercati azionari, che statisticamente troverebbe un picco annuale in Maggio, per poi scendere, in molti casi, fino all’autunno.

Ma è sempre vero, ci domandiamo e, soprattutto, possiamo approfondire taluni aspetti, legati alle dinamiche del mese di Maggio?

Ovviamente, il detto è anglosassone, in quanto dedicato a descrivere, in primis, proprio l’andamento degli Indici azionari statunitensi.
A tale proposito, osserviamo che, solitamente, gli Indici europei presentano un certo grado di correlazione con quelli USA, ma talora sono possibili fasi di decorrelazione e movimenti particolari, di cui tener conto.

Per approfondire tali aspetti, abbiamo considerato l’andamento dell’indice Eurostoxx, notando, a partire dagli inizi di questo secolo, un particolare movimento di Maggio, che potrebbe segnalare il prossimo andamento, almeno per l’anno in corso.

Ovviamente, il detto sell in may identifica la formazione statistica di un massimo nel mese di Maggio.

Ed in effetti, sull’indice Eurostoxx notiamo che, quando il periodo compreso nella seconda decade di Maggio viaggia verso i massimi di periodo, statisticamente è probabile una seconda parte dell’anno in ribasso.
Ma quando, invece, inizia prima un ribasso di medio, ad esempio nell’ultima parte di Aprile, e quindi troviamo la seconda decade di Maggio contrassegnata da un trend ribassista, solitamente assistiamo alla formazione non solo di un minimo di rilievo, in ottica di breve/medio, nello stesso periodo, ma anche ad una decisa ripresa del trend rialzista nella seconda parte dell’anno, e questo 2.010 presenta proprio tale caratteristica.

Non paghi, ovviamente, di una pura statistica, ed incuriositi dal futuro più probabile dei corsi azionari, abbiamo cercato di comprendere con altre metodologie quale potrebbe essere il futuro dei corsi azionari, anche a prescindere da segnali trend follwing di lungo.

In tal senso, notiamo due rilevanti segnali di Vix Indicator, di cui il secondo intervenuto a segnalare, un giorno prima del minimo, l’apice ribassista, al momento, di tutto il ribasso intrapreso sull’indice americano S & P 500.
Peraltro tale indicazione era suffragata dall’individuazione di un rilevante setup di Time factor.
Se tali metodologie consentono, quindi, di ipotizzare quanto meno un’occasione più di acquisto, che di vendita, l’operatore di medio potrà assumere posizioni long, soprattutto in caso di conferma su barra settimanale o, comunque, legare, in alternativa, eventuali posizioni long aperte durante il ribasso alla tenuta dei minimi raggiunti il 6/7 maggio.

Ma altre tecniche, effettivamente, sembrano confermare l’ipotesi dianzi delineata, a conferma ulteriore delle indicazioni provenienti da diversi metodi di Proiezionidiborsa.com.
Considerando, ad esempio, il nostrano FTSE MIB, osserviamo la formazione di un canale ribassista, che trova il proprio massimo lo scorso Ottobre, e con minimi formati a Dicembre e Febbraio, congiungendo i quali si delinea la retta supportiva, di rimando alla resistenza dinamica ribassista, che congiunge il massimo di Ottobre con quelli di Gennaio ed Aprile.
In concomitanza con il recente minimo, raggiunto in situazioni di panic selling, è stata perforata al ribasso proprio la trend line ribassista del canale e tale segnale, simmetrico a quello che si verifica in occasione del superamento rialzista di una resistenza dinamica lungo un canale al rialzo, indica una sorta di ipervenduto grafico, che solitamente preannuncia riprese, quanto meno di medio, nell’ambito di trend al ribasso.

Utilizzando invece il metodo delle onde di Elliott, è comunque possibile interpretare l’intero ribasso come una particolare configurazione a forma complessa, il che sarebbe anche giustificato in termini economici.

Vediamo perché.

In altri termini, il rialzo iniziato a Marzo 2.009 rappresentava il tentativo delle borse di anticipare la prevista ripresa ma, tardando questa ed, anzi, aggiungendosi problemi valutari di tenuta dell’eurozona, a quelli inerenti ai corsi azionari, si è intrapresa una strada al ribasso, ma….
Qualcuno si ricorda della funzione che ebbe, a suo tempo, la svalutazione della lira?

Dopo un po’, proprio il fatto di avere una valuta particolarmente competitiva sui mercati, consentiva il rilancio dell’export, ed in tale periodo sta avvenendo la stessa cosa.
Qualcuno se ne accorgerà, e….

Il periodo del 2.010 verrà probabilmente ricordato come contrassegnato da una pesante fase correttiva, che però potrà poi essere superata al rialzo, magari in forma di testa e spalle rialzista (attuali minimi= minimi anche della testa del testa e spalle?).

Ma di Elliott stavamo parlando, e dunque, ecco una possibile interpretazione, sull’Indice FTSE MIB:
la configurazione correttiva è a tre grandi onde A, B, C, di cui:
A parte dal massimo di Ottobre 2.009 sino ai minimi di Novembre;
B assume configurazione a sua volta composta in tre sottoimpulsi, a, b, c, partendo dal minimo di Novembre sino al recente massimo di Aprile, nella quale individuiamo:
sottoimpulso a da Novembre 2.009 sino al massimo di Gennaio 2.010, sottoimpulso b b dal massimo di Gennaio 2.010 sino ai minimi di Febbraio, ed infine sottoimpulso ca c dai minimi di Febbraio al recente massimo di Aprile…..
l’ultimo movimento, quindi, va a formare onda C finale, di cui abbiamo probabilmente assistito, o siamo prossimi ad assistere, alla conclusione finale.
E dopo un’onda composita, cosa fa il trend?
Ovviamente riprende la direzione primaria, peraltro confermando, in tal caso, anche l’indicazione di Top or bottom di lungo, oltre che di medio.

Naturalmente, siamo sempre consapevoli che probabilità non equivale a certezza, e definiamo, quindi, i livelli, rotti i quali, a nostro avviso, non sarebbe più valido il dianzi descritto scenario:
possiamo individuare un primo fondamentale livello nei recenti minimi di Maggio, sotto i quali baluardo estremo sarebbe il minimo di Luglio 2.009.

Tutti questi scenari vanno comunque, inseriti in una statistica centenaria che vorrebbe Aprile 2010, come punto di massimo di una certa rilevanza.

Abbiamo delineato le mappe, e ora vedremo cosa accadrà.

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