Sell in May and go away anche quest’anno?

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Uno dei mantra più conosciuti a Wall Street. E su tutte le Borse internazionali. Ma mai come ora c’è da chiederselo: Sell in May and go away anche quest’anno?

Lo scenario dei prossimi mesi

I mercati sono in piena volatilità, cosa che è accaduta altre volte, ma il coronavirus c’è solo da quest’anno e con ogni probabilità sarà presente anche per tutta l’estate. Tanto che se da noi si sta cercando di capire come e se riaprire le spiagge, in altre parti del mondo già si teme una seconda ondata in autunno. Alla luce di questa situazione è paradigmatico lo scenario che dei prossimi mesi. Solitamente la tendenza storica del mercato azionario, soprattutto quello statunitense, evidenzia i migliori risultati tra Halloween e l’inizio di maggio. Nel resto dell’anno, invece, le performance tendono ad essere inferiori. Si tratta di variabili che non hanno alcun valore nella scelta della strategia di investimento. O, nel migliore dei casi, hanno solo una forza relativa.

Sell in May and go away anche quest’anno?

Non è un regola assoluta, infatti spesso è stata trasgredita. Ma è un indicatore che a volte risulta interessante anche quando non viene rispettato. Anzi, forse a maggior ragione. Infatti quest’anno, il DJ ha perso quasi il 14% rispetto a quanto registrato ad Halloween. Un risultato che lo fa rientrare nella top ten dei peggiori rendimenti della sua storia. Partendo da presupposti simili sarà interessante vedere il comportamento, nei prossimi mesi, degli indici azionari a stelle e strisce e, sulla loro scia, anche di quelli europei. Quindi sell in May and go away anche quest’anno?

Occasioni utili per guadagnare

Guardando i precedenti storici, le estati che fanno seguito a quegli inverni non particolarmente felici sui mercati, potrebbero rivelarsi occasioni utili per guadagnare? Il caso più recente che potrebbe servire come esempio è quello di poco più di 12 anni fa. Si stava delineando la crisi post Lehman e da Halloween 2008 a maggio 2009, il Dow perse circa il 12,4% per poi riprendersi nei sei mesi successivi (da maggio ad Halloween 2009) con quasi il 19%. Verrebbe da pensare quindi che il quadro possa essere favorevole. Ma anche in questo caso la statistica non aiuta. A parte poche eccezioni, tra cui quella del post Lehman, le estati che hanno seguito inverni con performance negative sono state a loro volta negative. Anche negli anni delle elezioni presidenziali, solitamente caratterizzati da guadagni sui mercati.

Un fattore positivo sui mercati

Inoltre questo 2020 non solo vede il coronavirus come elemento destabilizzante ma anche le elezioni presidenziali. Queste ultime, come detto, rappresentano un fattore positivo sui mercati che il più delle volte gioca a favore di una ripresa. Ma in anni presidenziali le estati che hanno seguito gli inverni negativi sono state anche in questo caso negative. Quest’anno in particolare, il problema per una possibile risposta sul Sell in May and go away anche quest’anno è ancora l’epidemia. E soprattutto l’impatto sull’economia. Donald Trump sta giocando tutte le sue carte sull’economia che, durante la sua presidenza, ha registrato una ripresa innegabile. Attualmente gli Usa devono decidere se mettere fine al lockdown e far ripartire il sistema produttivo oppure prolungare la chiusura. Una decisione tardiva metterebbe in difficoltà milioni di persone che non hanno alcuna entrata. Viceversa una decisione prematura potrebbe far riprendere la diffusione del virus e peggiorare le cose.