Segnali veri e falsi: l’esempio del Dax

ProiezionidiBorsa

Uno dei problemi principali dell’analisi tecnica, anzi il problema per eccellenza, è quello della cernita dei segnali vincenti.

Solo a posteriori, solitamente, è possibile sapere se un segnale sia vero o falso.

Ma è proprio così, oppure è possibile conoscere, anticipatamente, quando una indicazione porta a risultati vincenti o perdenti?

In assoluto, ovviamente no, perché, se così fosse, naturalmente non esisterebbe un mercato.

Nel senso che se esistesse un metodo che fornisse solo e sempre indicazioni vincenti, probabilmente poi si verrebbe a sapere e tutti assumerebbero la stessa posizione.

Sarebbero cioè tutti rialzisti o ribassisti, e quindi non esisterebbe una controparte con cui concludere le operazioni.

Tuttavia, esistono metodi per comprendere quando una determinata indicazione ha maggiori probabilità a proprio favore.

Si tratta dei metodi proiettivi, che indicano quando siamo in prossimità di un massimo o di un minimo, in modo da considerare solo le indicazioni conformi alle medesime.

Uno di questi metodi è l’analisi ciclica.

Ne è un chiaro esempio il Dax.

A parte le indicazioni desunte da magic box, anche l’analisi ciclica indica che il dax si trova nel suo terzo sottociclo, da cui deriva la fase discendente del medesimo.

Altre indicazioni in tal senso provenivano dal momentum a 12 mesi, che si è rilevato un affidabile indicatore di massimo.
 

 

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Cimatti Mario Marco

Ed infatti a tale analisi prospettiche è seguito un ribasso già di una certa consistenza.

Ora ci troviamo prossimi alla chiusura mensile di agosto, e l’indice ha confermato la discesa, rompendo al ribasso la trend line supportiva che univa i minimi di giugno e novembre 2016.

Evidentemente, per tutti i motivi sopra esposti, si tratta di un segnale dalla significativa affidabilità statistica.

I corsi ora si trovano in prossimità della retta discendente, base del canale ribassista che si è formato sui massimi, da cui potrebbero derivare fasi correttive, ma la tendenza di fondo pare ormai segnata.

A tali segnali tecnici va poi aggiunta la situazione della curva dei rendimenti dei titoli di stato tedeschi, piatta sino ai 3 anni, ad evidenziare una prospettiva di economia stagnante.