Ci possono essere molteplici fattori di rischio per malattie anche gravi. Bisogna quindi essere sicuri di fare una corretta prevenzione e se siamo esposti a fattori particolari, è bene effettuare check up regolari per assicurarsi che non stiano sorgendo delle patologie.
Oggi in particolare parleremo di una malattia seria, mostrando che, secondo una ricerca, potrebbe essere generata dall’esposizione ad alcuni materiali non comuni. In caso riteniamo di essere entrati a contatto con alcune di queste sostanze, è necessario rivolgersi immediatamente a un medico per procedere con accertamenti.
Come vedremo, secondo uno studio, questi metalli potrebbero avere effetti seri sulla salute. In particolare esporrebbero a rischi maggiori di arteriosclerosi.
Lo studio spagnolo
Recentemente, una ricerca del Biomedical Research Institute INCLIVA di Valencia, in Spagna, ha messo alla luce un potenziale legame tra l’arteriosclerosi ed alcuni metalli.
L’arteriosclerosi è una grave malattia vascolare cronica. Essa insorge generalmente in età avanzata e porterebbe sintomi iniziali come dolori articolari. Nei casi più gravi, poi, potrebbero verificarsi problemi di salute cronici e aneurismi.
Lo studio spagnolo mirava a determinare se ci fosse un legame tra l’insorgenza di questa patologia e l’esposizione a metalli quali bario, cadmio, antimonio, uranio, cromo, titanio, vanadio, e tungsteno.
Secondo uno studio questi metalli potrebbero essere dannosi per la salute e potrebbero far rischiare l’arteriosclerosi
I risultati confermano che ci sarebbe una relazione tra la patologia e l’esposizione a questi metalli.
In particolare, è stato verificato che arsenico e cadmio potrebbero portare a seri rischi di salute anche a livelli di esposizione contenuti. Mentre il titanio e l’antimonio sembrano emergere come nuovi fattori di rischio.
Si tratta di metalli non comuni e che vengono utilizzati in casi particolari. L’arsenico in passato era utilizzato per il trattamento del legno in alcune costruzioni. Ancora oggi si trovano edifici che hanno parti in legno che erano state trattate ad arsenico.
Questo è in particolare il caso di alcuni rivestimenti esterni. Il cadmio, invece, è utilizzato in leghe metalliche ed in alcuni semiconduttori, oltre che per la produzione di determinate materie plastiche.
Il titanio è utilizzato per produrre particolari utensili a utilizzo industriale e in alcune vernici e cementi. L’antimonio, invece, viene utilizzato soprattutto per la produzione di semiconduttori. Inoltre, trova utilizzo in alcune leghe metalliche, ad esempio con il piombo.
Si tratta, insomma, di quattro metalli che hanno utilizzi specifici, l’esposizione ai quali dovrebbe essere piuttosto rara all’interno della popolazione.
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