Quello che si è visto all’inizio dell’anno è stata un vero e proprio cambio di rotta. Con le commodities in gran spolvero. Ma secondo gli analisti quali sono le materie prime sulle quali puntare ora fino alla fine dell’anno?
Durante i primi due mesi del 2021 molti dei grandi protagonisti dello scorso 2020, hanno dovuto registrare una contrazione. In particolare il ramo dei tecnologici che proprio grazie al Covid aveva registrato performance da record. Invece sembrano essere tornati in corsa i petroliferi e, ancora di più, le materie prime. Nel primo caso, sebbene ci sia stato un rialzo, le quotazioni non hanno ancora raggiunto i livelli precedenti la pandemia. Ma è un indubbio segnale che qualcosa sta cambiando. Così come è un segnale anche l’allarme lanciato qualche giorno fa da alcune industrie italiane.
I problemi
L’aumento dei costi e dei prezzi di molte materie prime, sta creando non pochi problemi al settore produttivo. Si tratta di quelle stesse materie prime che durante il 2020 sono state, invece, messe sotto pressione dalla pandemia. I numeri lo confermano. Volendo restare nell’ambito delle commodities più conosciute come il petrolio si può considerare il suo +53% da ottobre 2020 ad oggi.
Invece passando al settore agricolo, non si può fare a meno di sottolineare il caso del grano salito del 13% o il +31% del mais. Volendo focalizzarsi, però, sul fronte economico, risalta il +26% del rame, proprio perché questo metallo è il tipico indicatore della ripresa. Non per niente già qualche settimana fa Goldman Sachs e JP Morgan, parlavano di un super ciclo delle commodities.
Secondo gli analisti quali sono le materie prime sulle quali puntare ora fino alla fine dell’anno?
Il motivo dell’impennata si spiega facilmente: passata la crisi da Covid ripartiranno non solo i consumi ma anche la produzione rimasta bloccata per mesi. Inoltre, come sappiamo, la pandemia ha cambiato il mondo sotto molti aspetti. Uno fra tutti, l’approccio green che ha favorito la rivoluzione di alcuni settori come l’automotive.
Detto questo, secondo gli analisti quali sono le materie prime sulle quali puntare ora fino alla fine dell’anno? Quando si parla di materie prime il primo pensiero va all’oro. Dopo un 2020 con un risultato che ha sfiorato il +18% (17.9% per l’esattezza), il 2021 ha messo in mostra una certa debolezza sull’oro, attualmente in calo del 9,2% da gennaio. Di questo ore la notizia secondo cui Credit Suisse avrebbe tagliato il suo target a un anno sul metallo giallo. I precedenti 2000 dollari l’oncia sono stati ridimensionati a 1.700 dollari l’oncia.
Un altro nome interessante e che, a differenza dell’oro, finora era fuori dai radar è indubbiamente il nuovo oro bianco: il litio. Protagonista della transizione energetica del settore automobilistico è, insieme al cobalto, uno degli elementi essenziali per l’ottimizzazione delle batterie dei veicoli elettrici.