Internet ha offerto al mondo infinite possibilità. Infatti, grazie al web si può comunicare con persone distanti migliaia di chilometri, si possono fare ricerche, si può lavorare, si possono ammirare luoghi distanti e tanto altro. E, ultimo ma non meno importante, ci si può anche divertire con i social network. Infatti, postare opinioni, foto o post su piattaforme come Instagram o Facebook può essere un ottimo passatempo. Ma se queste pagine vengono usate male, le conseguenze possono essere davvero serie. E, se si viene offesi, c’è una cosa che si può fare. Infatti, se si legge questa cosa su Internet, si può chiedere un risarcimento fino a 10.000 euro.
Le offese su Internet sono trattate come diffamazione aggravata
A spiegare nello specifico a cosa si va incontro è l’Avvocato Angelo Greco.
L’insulto pubblico su Internet è trattato come una vera e propria diffamazione aggravata, in quanto coinvolte un mezzo di stampa e pubblicità, come previsto dal codice penale. Avendo la possibilità di arrivare a migliaia di persone con un solo commento, infatti, l’offesa su Internet è punibile dal punto di vista penale. E, qualora non si decidesse per la reclusione, la vittima di queste offese può chiedere un risarcimento.
Ecco cosa può fare la persona diffamata
La vittima delle offese può contattare le autorità nel giro di tre mesi dal momento in cui ha preso atto della diffamazione. Portare con sé del materiale che possa dimostrare la propria tesi è consigliabile. Dunque, foto e screenshot delle offese e un codice identificativo dell’account che ha recato danno. Quest’ultimo può essere recuperato in maniera davvero semplice. Basterà, infatti, andare sull’account che sta diffamando e copiarne l’url. Successivamente, il risarcimento potrà essere liquidato dal giudice penale se la vittima si sia costituita parte civile. E le sanzioni sono piuttosto ingenti.
Infatti, se si legge questa cosa su Internet, si può chiedere un risarcimento fino a 10.000 euro. La multa più bassa, invece, si aggira attorno ai 1.000 euro. Le conseguenze verranno decise poi dal giudice anche in base a diversi fattori. Infatti, si terrà conto della diffusione dell’offesa, della ripetizione di questa, del tipo di insulti utilizzati e della risonanza mediatica che hanno avuto.