Ormai quasi tutti abbiamo un animale domestico che ci tiene compagnia in casa. È indispensabile sapere, però, che la convivenza con i propri amici pelosi necessita di molte accortezze. Gli animali non sono un gioco o un passatempo.
I gatti in particolare, creature maestose, affascinanti e soprattutto indipendenti, ci danno l’idea che abbiano bisogno di meno cure. Nulla di più sbagliato! Anche i gatti ci mandano continuamente dei segnali volontari o meno che ci fanno capire se stanno bene o se, semplicemente, vogliono comunicarci qualcosa.
Ed è proprio per questo motivo se notiamo particolari sintomi nel nostro gatto dobbiamo subito correre ai ripari.
Un linguaggio pieno di significati
I gatti hanno svariati modi per “parlarci” e trasmetterci le loro sensazioni. Quando strofinano la testa sugli angoli di casa, o su di noi, significa che stanno marcando il territorio, che si sentono tranquilli e sereni.
Il modo in cui tengono orecchie e coda può avere molteplici significati. “Scodinzolare” è indice di nervosismo; tenere la coda dritta e ferma è sinonimo di calma e fiducia; invece, bassa vicino al corpo sintomo di paura.
Quando il micio tiene le orecchie dritte con testa alta e/o postura su due zampe significa che sta cercando di capire cosa sta succedendo. Un rumore lontano o un movimento sospetto portano il micio a mettersi “sull’attenti”.
Cosa ci dicono invece i loro occhi?
Se notiamo questo sintomo nel nostro gatto dobbiamo subito correre ai ripari
Gli occhi di un gatto possono comunicarci molteplici cose positive, come, ad esempio, strizzarli mentre ci guardano è sinonimo di affetto. Ma alcune volte possono nascondere cose ben più gravi.
Una fra queste è l’anisocoria. Una parola che molti non avranno mai sentito dire ma che ha una diagnosi molto semplice. Il felino è affetto da questa malattia se, guardandolo, si notano le pupille di grandezza differente. La pupilla più grande è quella colpita dalla malattia e le origini possono essere svariate. Da una semplice botta ad una piccola infezione, da un ben più grave tumore a problemi del sistema nervoso centrale.
Nel caso in cui la differenza pupillare sia millimetrica ed impercettibile, ci sono altri fattori che possono aiutarci a capire se il nostro amico è affetto da questa malattia. Un occhio più rosso dell’altro, indolenzimento, sbattere la palpebra più frequentemente, sonnolenza, occhio che presenta costante secrezione anche dopo la pulizia sono campanelli d’allarme. Sintomi che ci devono spingere ad avvisare immediatamente il veterinario.
Curabile sì, ma il prima possibile
Dopo che il professionista avrà effettuato gli esami del caso, confermando la presenza della malattia, somministrerà al gatto dei farmaci risolutori. Al contrario, se trascureremo tutti questi avvisi, l’anisocoria può degenerare fino alla cecità del nostro gatto.
Il consiglio è tenere sotto controllo costantemente il nostro gatto sia dal punto di vista fisico, sia comportamentale, sottoponendolo a controlli periodici. Come si è visto, potrebbe bastare anche un problema quasi invisibile per portare conseguenze irreparabili.