In Italia, le imposte sul reddito da lavoro subordinato vengono trattenute alla fonte, ovvero il datore di lavoro le paga al Fisco per conto del dipendente che riceve uno stipendio netto.
Le aliquote fiscali sono progressive. La percentuale di imposte da pagare sale con l’aumentare del reddito. Questo modello ha reso negli anni non sempre vantaggioso il premio di risultato. Ma oggi, i premi verranno tassati solo al 10%.
Ma in cosa consiste il premio di risultato? Scopriamolo insieme perché se lavori bene pagherai solo il 10% di tasse. Vediamo come.
Cos’è il premio di risultato?
Il premio di risultato è un incentivo in denaro che viene corrisposto a quei lavoratori dipendenti che si siano distinti per prestazioni professionali particolarmente rilevanti. Può essere calcolato sia con variabili quantitative, come il raggiungimento di un determinato obbiettivo di fatturato sia con la rilevazione della qualità del lavoro svolto.
Il premio viene quantificato tipicamente in due modalità: o con la corresponsione di una determinata somma al verificarsi di un certo risultato o con il pagamento di una percentuale sul fatturato o sui profitti generati dal dipendente.
Indipendentemente dalla modalità di calcolo, il premio viene aggiunto al reddito e, come questo, subisce una trattenuta fiscale.
Ma come si calcola la tassazione sul premio di risultato?
Bisogna innanzitutto non confondere il premio con altre voci variabili della retribuzione come ad esempio gli straordinari, che sono legati ad un numero di ore lavorative aggiuntive rispetto a quelle standard. Questa distinzione è fondamentale poiché le tassazioni applicate sono diverse. E diverse sono le agevolazioni: qui trovi la nostra guida sul bonus fiscale per lavoratori dipendenti.
Se lavori bene pagherai solo il 10% di tasse: vediamo come con l’aliquota agevolata
L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 36/e del 26 Giugno 2020, stabilisce che se il raggiungimento dell’obbiettivo è incerto, l’azienda, può applicare un sistema di tassazione agevolata con imposta sostitutiva del 10% al “premio di risultato” erogato. Questa agevolazione è prevista dalla Legge di Stabilità 2016 ed ha reintrodotto la tassazione ridotta al 10%, per i premi di risultato corrisposti ai dipendenti del settore privato.
L’Agenzia ha anche ricordato che l’aliquota non può essere applicata a singole voci retributive come le maggiorazioni di retribuzione o gli straordinari corrisposti a seguito di un processo di riorganizzazione del lavoro, ma solo alla quota di remunerazione variabile direttamente collegata con i risultati conseguiti.
La logica di questo approccio è ampliare la portata dell’incentivo con l’obbiettivo di aumentare la produttività e competitività del sistema economico del nostro paese.
In conclusione, l’Agenzia ritiene quanto segue: l’azienda potrà applicare l’imposta sostitutiva del 10% se al termine del periodo congruo verrà raggiunto il risultato incrementale. Il contratto, però, dovrà attestare che il raggiungimento dell’obiettivo incrementale fosse (anche per circostanze eccezionali) effettivamente incerto al momento della sua sottoscrizione.