Il bravo risparmiatore è chi in primis protegge i suoi risparmi, che di norma lascia in banca. La recente crisi dei mercati finanziari ha colpito in maniera pesante anche i titoli degli istituti di credito, che si sono dimezzati in meno di un mese. Ma il crollo di questi titoli viene da molto lontano e le quotazioni sono in alcuni casi molto distanti dai loro massimi di sempre. La domanda ci si pone è: se la crisi coinvolgerà ancora le banche, i nostri risparmi sono al sicuro con il bail-in?
La questione riguarda tutti, dal pensionato al ragazzo universitario.
Inquadriamo i singoli aspetti della vicenda.
Lo stato di salute delle banche italiane
Fino a 1-2 mesi fa godevano di ottima salute. A inizio febbraio alcune di esse avevano fatto anche +20%, sull’onda dell’OPA di Intesa su UBI Banca e degli ottimi risultati di gestione del comparto in generale. Poi è scoppiata l’emergenza coronavirus e lo spread si è abbattuto sul Paese UE più debole e per di più focolaio del Covid-19.
Il mercato vende perché Italia e titoli bancari perché?
Se la crisi coinvolgerà ancora le banche, i nostri risparmi sono al sicuro con il bail-in?
In pratica il mercato:
- si interroga quante sofferenze dovranno gestire le banche a seguito dell’inevitabile fallimento di alcune PMI?
- Lo spread che sale crea delle voragini, delle enormi minusvalenze nei bilanci delle banche, da sempre i principali acquirenti del debito italiano.
Il bail-in
Esso è stato introdotto dalla Direttiva BRRD dopo le crisi delle banche europee degli ultimi dieci anni. Gli scandali MPS, Banca Etruria, le due popolari venete, etc. portarono a una revisione delle norme dei fallimenti bancari: non più a carico dello Stato ma era da girare alla stessa banca. A parole semplici, il legislatore europeo introdusse il principio per cui se una banca fallisce essa deve in primis essere salvata coi soldi interni (‘in’), dei suoi soci. Giustamente si disse: “se a causare il fallimento della banca è stata la gestione ‘allegra’ e/o criminosa del suo cda, sia lei stessa a pagare in primis”.
E allora?
Il timore che pian pianino serpeggia sempre più tra i correntisti è: se la crisi coinvolgerà ancora le banche, i nostri risparmi sono al sicuro con il bail-in? Dubbi legittimi, che in buona parte vanno fugati: le gestioni bancarie da anni sono sane e eccellenti. Se un problema lo vogliamo ravvisare è quello per cui se non stiamo attenti agli attuali prezzi qualche istituto ce lo compreranno dall’estero. È vero, c’è lo spread che le mina dall’interno, ma dipende pochissimo da loro. Qui la colpa è in gran parte del debito pubblico statale e in via residuale della BCE che non ci dà una mano. Poi vi è un secondo grosso ordine di considerazioni da fare: il bail-in è nato per “punire” i cda maldestri. Ma che colpa hanno oggi quegli amministratori delle banche se sul sistema Italia e mondo si abbatte la pandemia? Siamo fiduciosi quindi che le Autorità monetarie e governative sapranno fare quadrato contro eventuali, remoti rischi di crack di qualche istituto.