Se il battito accelerato dei nostri gatti ci preoccupa, dovremmo stare tranquilli perché non è tachicardia

gatto

Oggi è la Festa Mondiale del Gatto ed in tutto il Mondo si celebrano i nostri amici a quattro zampe felini. I gatti, insieme ai cani, sono gli animali più scelti dagli italiani come animali da compagnia, anche se questa è una definizione molto riduttiva. Chi possiede un animale domestico conosce cosa sia l’affetto incondizionato. Oggi però sono i nostri curiosi mici a festeggiare e in tutte le sedi ENPA saranno organizzati degli eventi dedicati. Avranno luogo raccolte di pappe o incontri sulla salute dei gatti senior o coccole extra presso i rifugi ENPA.

In questo articolo però andremo a svelare una curiosità sui nostri felini casalinghi.

Se il battito accelerato dei nostri gatti ci preoccupa, dovremmo stare tranquilli perché non è tachicardia

Spesso tendendo in braccio un gatto si può percepirne il lieve battito del cuore. Potremmo anche spaventarci se avvertiamo un battito tanto veloce. Potremmo, infatti, pensare ad una forma di tachicardia o di patologia cardiaca. Il cuore dei gatti batte, infatti, più di 120 volte al minuto. Fino a 150 battiti/minuto sono da considerarsi assolutamente normali. A differenza dei cani che contano circa 90 battiti al minuto, i gatti si attestano su un range che appunto varia dai 120 ai 150 battiti al minuto in situazioni di completa calma ed inattività. Questo numero elevato di pulsazioni si spiegherebbe con la proporzione fra dimensioni e frequenza cardiaca. Più un animale sarebbe piccolo più aumenterebbe il battito cardiaco. Certo siamo ben lontani dai battiti record di un toporagno pigmeo americano che conta ben 1.200 battiti al minuto.

Quando occorre preoccuparsi?

Un battito cardiaco felino inizia ad essere anomalo dalle 180 pulsazioni al minuto. Inoltre possiamo valutare la frequenza dei respiri, altro segnale spia per le patologie cardiache. Se la frequenza respiratoria superasse i 25 respiri al minuto potrebbe essere il momento di chiedere un consulto al veterinario. Un esame di screening che si può effettuare è l’ecocardiografia che consiste in un’ecografia cardiaca con doppler. Non si tratta di un’analisi invasiva e non viene solitamente somministrata alcuna sedazione o anestesia. Si dovrà però rasare una piccola area di pelo. Questo esame è comunque consigliato per i gatti che abbiano superato i 7 anni di età. Alcune razze sono poi predisposte maggiormente alle cardiopatie e sono:

  • il Persiano;
  • il Ragdoll;
  • il Gatto delle foreste norvegesi;
  • l’Abissino;
  • il Maine Coon.

Se il battito accelerato dei nostri gatti ci ha sempre preoccupato adesso sappiamo perché e quando invece dovremmo stare tranquilli. Quando coccoliamo il nostro gatto, badiamo anche a questi segnali spia affinché rimanga con noi il più a lungo possibile.

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