Le pulizie domestiche sono spesso croce e poche volte delizia per ogni persona. Dai single che, magari, hanno la fortuna di avere qualcuno che la fa per loro, alle coppie in cui ci si divide i compiti. Per finire con le famiglie in cui sono spesso le donne a occuparsene. Le più fortunate e agiate, invece, hanno la possibilità di pagare chi possa farle al posto loro. Fatte queste distinzioni, rimane sempre il problema di scegliere i prodotti giusti per la pulizia.
Sono stati scritti fiumi di inchiostro su bicarbonato, limone ed aceto. Sui rimedi della nonna e su tutto ciò che è naturale per levare lo sporco. Sappiamo tutti, però, che da soli, questi rimedi non bastano. Altrimenti le multinazionali che vendono i prodotti per la pulizia avrebbero già abbassato le serrande. La chimica serve, magari non sempre, ma serve.
Si può sostituire, ma è difficile pensare che nessuno più compri detersivi per usare solo i rimedi della nonna. A tal proposito, oggi andiamo ad analizzare un prodotto che tutti utilizzano per pulire la cucina e i pavimenti. Lo sgrassatore, infatti, può anche essere sostituito dai rimedi naturali, ma non è detto che non possa combattere lo sporco insieme a loro.
Se bicarbonato limone e aceto non bastano, ecco come scegliere lo sgrassatore giusto per forno, pavimenti e piano cottura
Per farlo, però, bisogna saperlo scegliere. Uno sgrassatore è spesso costituito da un 90/95% di acqua. Il 5 o 10 per cento restante ha un contenuto chimico. Questo può variare a secondo dell’aggressività del prodotto. Non dovremmo farci ingannare dalla presenza di parole come limone, mela, sapone di Marsiglia. Questo perché, talvolta, sarebbero utilizzati solo come coloranti o profumatori. Alcuni ne contengono effettivamente delle quantità, ma sarebbero così minime, che non andrebbero ad aumentare l’efficacia del prodotto.
Non bisognerebbe poi inseguire l’igienizzazione a ogni costo. La nostra vita e i nostri ambienti sono pieni di batteri. Ci sono quelli buoni e quelli meno buoni. Un igienizzante totale li andrebbe a eliminare tutti, senza distinzioni, in più con un forte impatto negativo sull’ambiente. Di conseguenza, non cerchiamo l’aggressività a ogni costo. Anche quelli a base di candeggina, dovrebbero essere usati con moderazione. Lo stesso aceto, però, a lungo andare può arrecare danni, soprattutto a chi possiede piani cottura o lavelli in acciaio.
Rimedi chimici, ma…
Se vogliamo ridurre l’impatto ambientale, per esempio, possiamo scegliere quegli sgrassatori che danno la possibilità di avere ricariche. In modo da evitare di comprare sempre dei nuovi flaconi di plastica. Non solo, sarebbe meglio scegliere prodotti senza fosfati, conservanti e additivi. Sarebbero da evitare, per esempio, quelli che contengono metilisotiazolinone in misura superiore allo 0,0015%. Se bicarbonato limone e aceto non bastano ecco che si può optare per uno sgrassatore, stando sempre attenti, però, al contenuto, prima di acquistarlo. Una pulizia quotidiana e continua può farci evitare di scegliere prodotti aggressivi, ma sappiamo che non possiamo ridurci a schiavi della casa. Di conseguenza, abbinare rimedi naturali ad alcuni chimici non sarebbe necessariamente un male, se fatto con la dovuta attenzione.