SCENARI GEOPOLITICI UN PO’ DIMENTICATI
Come dicevo nel webinar di questa mattina, capita che taluni scenari restino un po’ dimenticati: ma quali sono quelli che, a prescindere dal quadro macroeconomico, potrebbero maggiormente impattare sui mercati?
Analizziamo, in particolare, uno scenario, spesso tenuto in considerazione anche da parte di strategist finanziari, ma spesso sottaciuto da molti media, in particolare, cosa soptrebbe portare le borse in pesante ribasso?
Consideriamo, sotto tale profilo, una particolare situazione geopolitica:
sul fronte orientale della NATO (trattato dell’organizzazione del nord Atalantico, cioè l’alleanza militare che è nata nel secondo dopoguerra per contrapporsi all’URSS ed al patto di Varsavia), si stanno accumulando ingenti quantitativi di uomini e mezzi.
PER QUALE MOTIVO?
Perché i membro orientali dell’alleanza, paesi territorialmente confinanti o prossimi con la Russia, temono un conflitto armato proprio con l’ex URSS, e quindi richiedono un maggior impegno in termini di presenza agli alleati, in particolare agli USA.
Peraltro, dopo la fine del Patto di Varsavia, è significativamente aumentato il numero di paesi che, sul fronte europeo orientale, è entrato nella NATO, per timore della Russia, timore di un espansionismo che non è terminato con la caduta dell’URSS.
Tutto questo significa che sale il rischi di escalation militare, financo al rischio di forme di conflitto diretto con l’orso russo, da cui per taluni analisi il rischio di terza guerra mondiale.
Non dimentichiamo, peraltro, l’annessione della Crimea da parte della Russia.
Se la stessa cosa dovesse capitare con un membro della Nato, ricordiamo che il trattato istitutivo pone, tra i suoi principi fondamentali, quello per cui un atto di guerra contro anche uno solo dei paesi alleati, va considerato come atto contro tutti gli alleati, che hanno l’obbligo di intervenire militarmente.
Le conseguenze sono facilmente immaginabili.