Il mondo dei vegetariani e dei vegani si sta decisamente ampliando. Per scelta o vocazione, per direttive esterne o plagio, oggi 2 italiani su 10 scelgono di non mangiare carne e pesce. Nei primi anni ’90 ci fu il “boom” dei ristoranti vegetariani, poi sostituiti da quelli etnici, che erano in grado di vantare più clienti e maggiori incassi. Ma nello scegliere una dieta vegetariana, cosa si guadagna e cosa si perde, a livello nutrizionale. Soffermandosi sull’apporto nutritivo e non sulla scelta di principio, molti dietologi consigliano anche solo una volta a settimana di mangiare solo frutta e verdura per depurarsi.
La scelta di rinunciare alla carne animale
Rinunciando a mangiare carne, non si immettono nel fisico alcune vitamine, i grassi essenziali come Omega 3 e 6, e soprattutto le proteine della carne e del pesce, difficilmente sostituibili, anche se valide, da quelle alternative. La carenza proteica animale diventa un handicap soprattutto per lo sportivo, i cui muscoli e tessuti, vivono di carne e pesce per rigenerarsi. Uno sportivo amatore o agonista, che rinunci a carne e pesce, deve rivolgersi a uno specialista, per creare una dieta alternativa, che non faccia mancare nulla al fabbisogno quotidiano. Di contro, la rinuncia soprattutto alla carne rossa, espone meno al rischio cancro al colon e al pancreas.
Eliminare le tossine
Tra i benefit di scegliere una dieta vegetariana, cosa si guadagna e cosa si perde, spicca decisamente la depurazione dell’organismo dalle tossine. Non è una scoperta che il metabolismo fatichi maggiormente a lavorare ed assimilare la carne, le cui tossine stazionano maggiormente nel nostro intestino. Questo principio, assolutamente corretto, può essere seguito anche da chi vuole disintossicarsi, assumendo per uno o due giorni la settimana frutta e verdura, fibre e vitamine. E tanta acqua!
Cosa viene però a mancare
Digiunare totalmente dalla carne, comporta però delle carenze importanti, soprattutto a determinate categorie di lavoratori e di persone particolarmente attive. Una carenza di Omega 3 e 6 ad esempio, caratteristica del pesce, porta alla perdita e allo sfibrarsi dei capelli, stando ai test effettuati. Questi due acidi grassi essenziali concorrono anche alla salute del cuore e del sistema cardiovascolare e sono difficilmente sostituibili. Non per niente, appena svezzato, un bimbo deve avere il pesce nella sua alimentazione regolare della crescita. La rinuncia alla carne e al pesce, porta con sé anche la mancanza di vitamina D, basilare per le ossa e per la pelle. Senza di essa non si previene l’osteoporosi, l’invecchiamento cellulare e il deperimento della pelle. Prendere il sole non basta senza immettere vitamina direttamente.
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