Scatta in automatico l’aumento dell’ISEE con questo comportamento che fa perdere il reddito di cittadinanza

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Il reddito di cittadinanza è un sussidio introdotto in Italia con il Decreto Legge numero 4 del 28 gennaio 2019. Lo scopo di questo aiuto economico è supportare le persone che si trovano al di sotto di una soglia minima di povertà. Nello specifico, lo Stato elargisce il reddito di cittadinanza a chi dichiara di avere un ISEE inferiore ai 9.360 euro all’anno.

Al fine di scongiurare comportamenti truffaldini da parte dei cittadini che percepiscono il reddito, la legge prevede delle regole da rispettare per mantenere l’agevolazione. Tra queste compare l’obbligo di presentare la DID (Dichiarazione d’Immediata Disponibilità al lavoro), di partecipare a corsi di formazione, di accettare proposte di lavoro congrue. Chiaro è che il reddito di cittadinanza non è più elargito dal momento in cui il cittadino comincia a lavorare.

Ma ci sono anche altri comportamenti, in seguito ai quali scatta in automatico l’aumento dell’ISEE e, di conseguenza, decade il diritto al sussidio. Pensiamo per esempio al caso di due coniugi disoccupati che percepiscono entrambi il reddito di cittadinanza. Se i due si separano di fatto (senza sentenza del giudice), per ognuno di loro l’ISEE è calcolato ancora su base familiare. Si tratta di un caso non così frequente, ma che ha comunque dato vita a diverse contese tra INPS e cittadini.

Scatta in automatico l’aumento dell’ISEE con questo comportamento che fa perdere il reddito di cittadinanza

Quando una coppia è sposata, si calcola l’ISEE cumulativo della famiglia. Per questo, è raro che il reddito di cittadinanza venga assegnato a più membri di uno stesso nucleo familiare. Eppure può accadere, per esempio nel caso in cui entrambi i coniugi sono disoccupati. Ma cosa accade se i coniugi, che percepiscono il reddito di cittadinanza, si separano di fatto?

Nel caso in cui non ci sia una sentenza di separazione del giudice, i due coniugi restano sposati dinanzi alla legge, anche ai fini ISEE. Ove il coniuge che ha abbandonato il tetto coniugale percepisca nuovi redditi all’oscuro dell’altro, l’INPS non giustifica la mancata conoscenza di tale circostanza. La conseguenza automatica sarebbe la perdita dei presupposti necessari per ricevere il reddito di cittadinanza, dunque la decadenza immediata del sussidio. L’INPS avrebbe anche il diritto a chiedere il rimborso delle eventuali quote di reddito di cittadinanza elargite al coniuge ignaro durante il periodo di separazione.

In altre parole, la mancata conoscenza del reddito del coniuge che ha lasciato il tetto coniugale non giustifica il mantenimento del reddito di cittadinanza. La circostanza può essere scongiurata solo con cancellazione anagrafica o cambio di residenza da parte del coniuge che abbandona la coppia.

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