Chi ha un bel cespuglio di rosmarino, riceve spesso qualche richiesta dai vicini, che hanno bisogno di un rametto da aggiungere all’arrosto o alla zuppa di ceci. Invece chi è appassionato di rosmarino, timo, salvia e maggiorana ha dedicato loro un intero settore del giardino o dell’orto. E ora si ritrova a possedere un patrimonio di benessere,rigoglioso e profumato. E se invece di regalarle, si volessero vendere, le proprie erbe a qualche ortolano? Fino a qualche tempo fa in effetti era possibile, bastava iscriversi alla lista degli hobbisti. Ma ora le cose sono cambiate.
Una normativa disciplina chi produce e chi rivende
A livello nazionale dal 2018 bisogna seguire la normativa, il D.lgs n. 75 del 21 maggio 2018 “Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali”. Le erbe dell’orto sono disciplinate come piante officinali. Quindi la commercializzazione è permessa solo a chi possiede una licenza per questa categoria di prodotti, come agriturismo, vivaista, erborista. Mentre la produzione, raccolta e prima trasformazione solo dalle aziende iscritte al registro dei produttori di piante officinali.
Rosmarino dell’orto, si può regalare ma non si può vendere
Il testo unico abroga le due precedenti norme sulle officinali: il regio decreto del 6 gennaio 1931, n. 99, recante disciplina della coltivazione, raccolta e commercio delle piante officinali e il regio decreto 26 maggio 1932, n. 772, recante un elenco delle piante dichiarate officinali.
La legge del 2018 è frutto di un lavoro iniziato nel 2013 e conclusosi con il Piano di settore della filiera delle piante officinali 2014-2016, con uno sforzo di riunire in un Tavolo di filiera tutti i soggetti pubblici interessati. Il Piano di Settore contiene “sia proposte tecniche che, soprattutto, politiche. Che si inseriscono in maniera organica nell’attuale quadro di sostegno europeo e nazionale”. E’ quindi un documento di fondamentale importanza, viste le enormi potenzialità del settore. Le piante officinali come il rosmarino sono disinfettanti naturali, ne abbiamo sempre più bisogno.