Il Covid è ormai ufficialmente il business-mover del panorama aziendale italiano e non. Cosa vuol dire? Le aziende, piccole, medie e grandi, stanno rivedendo il loro paradigma aziendale. Nel senso che si stanno rimodulando almeno in una delle fasi tipiche del loro processo produttivo (di beni o servizi, poco cambia). O negli acquisti di fattori produttivi, o nella trasformazione degli stessi o nella vendita del prodotto finito. O in tutte e tre le fasi.
Il risultato finale, manco a dirlo, è la nascita di rivoluzionarie forme di impresa possibili nell’era Covid. Vediamone alcune.
La rivoluzione nel modo di produrre e di vendere
Un recente sondaggio condotto dalla Piccola Industria di Confindustria, Intesa e Deloitte, rivela novità nei business model delle PMI. La pandemia da Covid, unita alla necessità aziendale di sopravvivere e il loro essere versatili le sta infatti spingendo a rimodularsi. Ecco perchè rivoluzionarie forme di impresa stanno prendendo sempre più piede. Le novità più grosse vanno in due direzioni:
a) il “cosa” produrre, che non sempre e non solo vuol dire cambio dell’oggetto sociale. Quanto, invece, riformulazione della gamma prodotti o dei servizi offerti al mercato. Dal sondaggio, tuttavia, si evince che un quarto delle aziende ha spostato la produzione verso la realizzazione di dispositivi di protezione individuale. Un mercato che fino a ieri era completamente assente;
b) ri-adeguamento del loro modello operativo. In questo caso, si pensi alle nuove forme di vendita a distanza o comunque alternative rispetto all’era pre-Covid.
Gli uffici a tempo
Una seconda ondata di novità, che ben si inquadra tra le rivoluzionarie forme di impresa possibili nell’era Covid, sta interessando le PMI e il real estate, e riguarda il mercato degli uffici a tempo. Il lavoro da remoto sta facendo venir meno l’esigenza dei grandi uffici. Spesso, infatti, non è richiesta la presenza o comunque, quando lo è, vede l’alternarsi in sede tra i dipendenti. Morale, oggi il mercato guarda anche alle soluzioni alternative rispetto agli edifici tradizionali.
E la risposta del mercato non si è fatta attendere proponendo, al riguardo, gli uffici a tempo. Proposte snelle, smart, flessibili, poco considerate solo qualche mese fa. Mentre attualmente stanno vivendo un momento di discreta richiesta, specie nelle città di grandi dimensioni.
Il locale a tempo
Infine, la terza idea, anch’essa annoverabile tra le rivoluzionarie forme di impresa possibili nell’era Covid, ci porta nel capoluogo emiliano. Qui, forse, è stata escogitata l’iniziativa più semplice nella sua struttura, ma più rivoluzionaria nella sua portata. In sostanza, è nata la prima “osteria a tempo”, che propone alla clientela una rivisitazione del vivere il pasto fuori casa.
Anziché pagare in funzione delle portate servite a tavola, i commensali pagano a tempo. Si prenota il coperto, per una o due ore e si paga in funzione di esse. L’idea è nata in conseguenza dell’’obbligo del distanziamento sociale che ha “bruciato” una parte dei coperti. Specie per i locali con le sale più piccole. In questo caso, per garantirsi la sopravvivenza dell’attività, hanno pensato bene di accelerare il tourn-over tra i clienti.
Quindi, chi è veloce a mangiare, o comunque ha fretta, o ancora budget limitati, prenota una sola ora. Chi ha più tempo. o desiderio di godersi la serata. prenota e paga invece due ore.
Della serie: non esistono limiti alla fantasia! La situazione è fluida ed il momento è topico per ogni azienda, vietato stare lì ad aspettare. Anche perché rivoluzionarie forme di impresa possibili nell’era Covid come abbiamo visto sono pur sempre possibili.
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