Ci avviciniamo al momento in cui faremo la rotazione degli pneumatici. Da quelli invernali a quelli estivi. Magari servirà a poco, visto il momento, ma può anche essere che ci restino in casa dei copertoni dismessi. Ecco, allora come riutilizzare i vecchi copertoni per arredare il giardino o il terrazzo di casa in maniera alternativa. Qualche idea da parte dei nostri Esperti per evitare un giro in discarica, o, affrontare una spesa in più lasciando al gommista le gomme vecchie.
Combattere la processionaria del giardino
Abbiamo visto nei giorni scorsi il pericolo della processionaria, di estrema attualità. Questa larva parassita che mina la salute non solo dei cani, ma di tutti i componenti familiari. Ricordiamo, infatti che le sue zampe sono urticanti, così come tutto il resto del corpo. Riutilizzare i vecchi copertoni per arredare il giardino o il terrazzo di casa in maniera alternativa o salutare, come in questo caso. Se abbiamo un pino in giardino e vediamo che c’è un nido di processionaria, ecco come fare:
- tagliamo 1 o più copertoni;
- mettiamoli ad anello attorno al tronco e fissiamo forte con una corda,
- riempiamo il copertone di melassa o di mastice apposito per la loro cattura.
Ricordiamo che la processionaria, così come dice il suo stesso nome, va in processione, quando lascia il nido. Quindi saremo in grado di catturarle tutte.
Un fantasioso portaombrelli ma non solo
Ci sono moltissimi modi per riciclare in maniera fantasiosa i vecchi copertoni. Qualcuno, giustamente potrebbe obiettare, che portarsi in casa della vecchia gomma esausta non sia il massimo. Ecco allora che potremmo costruire un bellissimo portaombrelli, da posizionare appena fuori casa. Facendo dei buchi sulla superficie e inserendo dentro tutti gli ombrelli di casa. Magari dando anche una spruzzata di colore al tutto. Sul terrazzo o sulla veranda di casa, potremmo plasmare dei tavolini, inserendo delle gambe in legno o metallo. Verniciando il copertone e,inserendo uno specchio tondo nella parte superiore. Ecco un tavolino a costo quasi zero, tutto nostro e farina del nostro sacco.
Approfondimento
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