Si chiamano prestazioni sociali ed assistenziali e sono quelle che lo Stato eroga ai cittadini che si trovano in determinate condizioni economiche di disagio. Il nostro ordinamento ne prevede moltissime. Reddito di cittadinanza, prestazioni domiciliari agevolate, sconti sulle bollette domestiche. E ancora, riduzione delle tasse scolastiche oppure universitarie, della mensa scolastica. Tutto dipende dall’ISEE, che è la certificazione della condizione patrimoniale e reddituale di una famiglia. Nell’ISEE entrano tantissimi dati e tutti sotto il controllo del Fisco. Sono davvero tante le banche dati, alcune delle quali però non vengono prese in considerazione dai contribuenti che così corrono dei rischi.
Rischiano di perdere reddito di cittadinanza, assegno unico e altre agevolazioni dello Stato questi soggetti che trascurano queste cose
Chi ha avuto a che fare con l’ISEE e con la DSU in questi anni sa benissimo di cosa parliamo. L’utilizzo delle banche dati anche da parte dell’INPS che deve produrre la certificazione ISEE ai richiedenti è massiccio. Basta dimenticare un libretto di risparmio, anche privo di fondi, per vedere la propria DSU bloccata. È il segno indelebile che nulla sfugge all’occhio attento del Fisco. Sono più di 30 le banche dati che il Fisco italiano ha a disposizione. E incrociando i dati, vengono fuori evasori fiscali e i cosiddetti furbetti. Persone che cercano di aggirare norme e regole per rientrare in un sussidio o per frodare lo Stato.
Le banche dati più comuni sono l’anagrafe tributaria, l’anagrafe dei conti correnti o l’anagrafe dei beni immobiliari. Poco conosciuta ai più è la banca dati dei conti gioco. Una banca dati da non sottovalutare perché può portare a pericolose conseguenze.
Le vincite al gioco, il gioco d’azzardo e cosa occorre fare per restare in regola
Come dicevamo, tra le tante banche dati anche l’anagrafe dei conti di gioco. Ormai le nostre città sono piene di sale scommesse, sale bingo, sale slot e così via. La tecnologia poi ha fatto ancora di più. Grazie a Internet, basta uno smartphone per poter giocare sempre ed ovunque a giochi on line e casinò virtuali. Tutto perfettamente legale, perché parliamo di attività di raccolta gioco regolate dall’AAMS, cioè dal Monopolio di Stato.
Il fatto che occorre registrarsi, partendo da documento di riconoscimento e codice fiscale la dice lunga sui rischi. Anche le transazioni sui conti di gioco, cioè versamenti e prelievi, finiscono nel calderone dei dati di un contribuente. Niente di pericoloso fino a quando non si chiede aiuto allo Stato per Bonus, agevolazioni e sussidi. Soprattutto se le eventuali vincite sono dichiarate fiscalmente se non hanno la ritenuta alla fonte (e le vincite su siti del Monopolio in genere sono già tassate). Le vincite, infatti, vanno dichiarate all’Agenzia delle Entrate affinché siano assoggettate a tassazione come redditi diversi.
Ma il caso delicato è di chi prende un aiuto di Stato e per via di alcune vincite, potrebbe finire fuori dal beneficio richiesto. È il caso del reddito di cittadinanza per esempio. I soldi del sussidio contro la povertà non possono essere spesi per il gioco. E questo è il primo problema. Il secondo, ancora più grave, è il dichiarare le vincite nella DSU per l’ISEE. Se quest’ultimo sale di importo per le vincite, rischiano di perdere reddito di cittadinanza o di abbassare l’importo dell’assegno unico sui figli, molti contribuenti.