Tassi ed inflazione al momento non spaventano più i mercati: quali sono i rischi ora?
Dopo l’ultimo Meeting della FED e le varie uscite rassicuranti di Powell lo spauracchio principale per le borse, ovvero il rialzo dei tassi, è rientrato nei ranghi di una ipotesi al momento allontanatasi.
Allo stesso tempo, si può dire a livello mondiale, l’inflazione rimane ampiamente sotto controllo.
Le borse di fatto stanno prezzando con sollievo l’allontanarsi di questi due temuti “nemici”.
Quali dunque i rischi per i mercati azionari nell’immediato?
Rischi deflazione
Abbiamo appena visto come l’inflazione sotto controllo sia molto gradita alle borse.
Sappiamo anche che l’inflazione accompagna se ben controllata le fasi espansive.
Al contrario un ‘inflazione troppo smorta, come spesso accaduto in Giappone, prelude e determina fasi di forte rallentamento economico se non recessive.
Tutte dinamiche ben poco gradite ai mercati.
Questo è il primo rischio che possiamo intravedere nel breve termine.
Che poi parte dall’Europa o dall’Asia non importa una fase deflazionistica avrebbe ripercussioni forti sulle borse internazionali.
Rischi estensione guerra commerciale
Il nervosismo che negli ultimi mesi ha avuto come detonatore la fase protezionistica voluta da Donald Trump.
E, si badi bene, non ha riguardato soltanto USA e Cina. Basti considerare la querelle tra UE e America per le olive spagnole finita al WTO.
Al momento la bomba viene tenuta fuori innesco.
Contemporaneamente però tutte le aziende mondiali sanno che da un momento all’altro potrebbero dover fare i conti coi dazi USA e che a seguire si potrebbe davvero innescare una sequela di ritorsioni incrociate tra nazioni.
Una recrudescenza ed una espansione della dinamica dei dazi doganali potrebbe avere effetti pesanti sulle borse mondiali.
Rischi Emerging
L’involuzione della crescita dei paesi emergenti è sotto gli occhi di tutti.
Così come negli ultimi anni è stato chiaro il ruolo centrale nell’assorbimento di quote rilevanti di prodotti occidentali svolto in particolare dagli Emerging più evoluti.
Deve restare fermo il concetto che è difficile fare una generalizzazione viste le peculiarità di ogni nazione così catalogata…
Precisato ciò risulta chiaro che se la maggior parte degli emerging permanesse in queste condizioni di rallentamento tutta l’economia mondiale e rispettive borse ne risentirebbe fortemente.
Rischi banche e finanza
Sotto la cenere di parametri riadattati, fiumi di liquidità da QE ed altro le banche mondiali non hanno più riconquistato la solidità che avevano prima.
Escludiamo il caso della Gran Bretagna che forte della sua sterlina ha nazionalizzato, nelle altre nazioni non tutto si arguisce chiaramente se lo smaltimento degli NPL è stato definito e totalizzante.
Così come i derivati delle cartolarizzazioni (CDS, ecc.) dove sono finiti?
Le cattive abitudini che portarono alla crisi sub-prime che fine hanno fatto?
Questi interrogativi sono ancora irrisolti.
Un attenzione attenta e continua come si fa con un alveare colmo di api inferocite e sempre pronte a pungere in profondità tutto ciò che trovano sul loro cammino.
Nel nostro caso le quotazioni di borsa.