Rientro in classe con prudenza per gli studenti italiani

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Zaini in spalla e sguardi assonnati, dopo mesi di vacanza, gli studenti di molte Regioni si preparano al rientro in classe. Dal 13 settembre si torna sui banchi in Abruzzo, Piemonte, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Val d’Aosta, Lombardia, Umbria, Trentino e Veneto. Si dovrà invece aspettare il 15 settembre in Campania, Molise, Liguria e Marche e il 20 in Calabria e Puglia. Ma con quali regole si torna nelle aule dopo mesi di didattica a distanza e distanziamento? Green Pass e mascherine faranno ancora compagnia a studenti e docenti ma con regole più flessibili rispetto al passato. Infatti, si profila un rientro in classe con prudenza per gli studenti italiani.

La campagna vaccinale ha dato risultati positivi tra il personale scolastico, già vaccinato con la seconda dose nella percentuale del 92%. Resta comunque l’obbligo dei presidi di verificare che insegnanti, personale ATA e tecnico-amministrativo siano forniti di Green Pass. In caso contrario, i docenti non potranno entrare a scuola e dopo cinque giorni di assenza non giustificata, potranno essere sospesi da incarico e stipendio. Il Green Pass non sarà invece obbligatorio per gli studenti anche se il ritorno sui banchi sarà comunque all’insegna della prudenza.

Obiettivo, non tornare alle lezioni da casa, considerate da tutti inutili e dannose per la crescita

Intanto il Ministro dell’Istruzione Bianchi, in commissione Cultura alla Camera, presenta il suo piano di rientro a scuola ed espone le regole da rispettare. I docenti saranno sottoposti a controllo Green Pass con una procedura snella che prevede bollini rossi e verdi, assegnati tramite una piattaforma introdotta da Sogei e oggi al collaudo. Resta l’obbligo delle mascherine per tutti, inclusi gli studenti.  Solo dopo l’emanazione delle linee guida del Ministero, le classi interamente vaccinate potranno liberarsene ma questo sarà possibile soltanto dai prossimi mesi. Si punta inoltre ad estendere l’uso di test salivari agli studenti più giovani e a risolvere il sovraffollamento delle classi nelle periferie delle città, con nuovi progetti di ridefinizione degli spazi scolastici da finanziare tramite i fondi del PNRR.

Rientro in classe con prudenza per gli studenti italiani

Permane l’obbligo del distanziamento di un metro anche se, quando non è possibile mantenerlo, si potranno mettere i banchi più vicini.  Questo, indossando la mascherina chirurgica e applicando altre regole di precauzione come finestre aperte per areare i locali e turni in ingresso e in uscita degli studenti. Via libera invece a mense e palestre per l’educazione fisica anche al chiuso ma con distanziamento di due metri e senza mascherina.

E se, nonostante tutto, si verificano casi di contagio nelle classi, ne viene affidata la gestione alle ASL: quarantena di 10 giorni per i non vaccinati e 7 per i vaccinati. Dopo l’isolamento, con tampone negativo e certificato di guarigione, si può tornare in classe. Per i più piccoli, l’Istituto superiore di sanità vuole avviare ad ottobre una campagna di vaccinazione salivare: 110mila bambini al mese da testare, in scuole campione, con l’obiettivo di seguire l’evoluzione dei contagi e prevenire una pandemia ancora difficile da sconfiggere.