Riceveranno più di 1.000 euro queste vedove e conviventi cui l’INPS certifica redditi inferiori a 31.000 euro

pensione

Si ha diritto alla pensione di reversibilità quando uno dei due coniugi viene a mancare. Per ottenere gli assegni pensionistici è necessario che il defunto fosse già titolare di trattamento previdenziale. Statisticamente sono per lo più le mogli a percepire la pensione ai superstiti perché le donne sono più longeve degli uomini. E anzi in alcuni casi oltre alle pensioni di reversibilità l’INPS paga anche altri assegni mensili alle vedove di quest’età. Si tratta spesso di misure assistenziali che offrono un ulteriore sostegno ai coniugi superstiti con redditi bassi. E arrivano proprio in una fase della vita in cui è necessario avere soldi con cui pagare l’assistenza sanitaria e gli aiuti delle badanti. In base alla fascia di reddito cui si appartiene potrebbero pertanto spettare altri assegni. E infatti l’INPS versa fino a 655 euro in più sulle pensioni di reversibilità delle vedove in questi casi.

Allo stesso modo alcuni percettori potrebbero ricevere ratei di importo inferiore sempre in riferimento ai redditi. Così come invece riceveranno più di 1.000 euro queste vedove e conviventi cui l’INPS certifica redditi inferiori a 31.000 euro. L’importo degli assegni mensili dipende infatti anche anche dalla situazione finanziaria del coniuge superstite. I nostri esperti hanno infatti indicato quanto prende di reversibilità la vedova che lavora o che percepisce già la pensione. Per quanto valga il criterio della cumulabilità dei trattamenti esistono anche delle soglie reddituali oltre le quali scattano le decurtazioni. E tanto più elevati sono i redditi del beneficiario tanto più è alta la percentuale di riduzione.

Riceveranno più di 1.000 euro queste vedove e conviventi cui l’INPS certifica redditi inferiori a 31.000 euro

Alcune categorie di lavoratori hanno diritto ad erogazioni straordinarie in caso di infortuni, malattie o decesso. I lavoratori iscritti all’agenzia Enasarco hanno infatti diritto ad alcuni contributi economici il cui importo cambia a seconda della finalità delle erogazioni. Nello specifico la Fondazione assicura prestazioni di 8.000 euro in caso di decesso a causa del Covid 19 di un iscritto in attività. L’erogazione del contributo avviene in un’unica soluzione: per tutti i dettagli in merito è disponibile una guida pratica pubblicata nel sito della Fondazione. Ha diritto alla prestazione non solo il coniuge superstite, ma anche il convivente more uxorio.

In assenza di questi due potenziali beneficiari possono inoltrarne richiesta i figli maggiorenni sino all’età massima di 26 anni  purché fiscalmente a carico del defunto. Sul portale ufficiale dell’Enasarco sono presenti informazioni dettagliate sulla documentazione e sulle modalità di invio della richiesta. Oltre alla certificazione medica che attesti il decesso per Covid 19 è necessario inoltre l’attestazione ISEE che l’INPS rilascia previa richiesta dell’interessato. L’erogazione straordinaria per decesso a causa di Covid 19 presuppone infatti che il reddito ISEE del richiedente non superi i 31.898,91 euro.